Nemi, ripristinata la doppia circolazione in via Nemorense, ma è polemica sulla sicurezza

Nemi, ripristinata la doppia circolazione in via Nemorense, ma è polemica sulla sicurezza
di Chiara Rai
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Sabato 15 Aprile 2017, 12:56 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 19:28
Dopo oltre quattro anni è stata ripristinata la circolazione a doppio senso di marcia sulla via Nemorense all’ingresso di Nemi. Di fatti, per tutto questo tempo una intera corsia è stata rimasta impraticabile a causa di una grossa frana del costone che costeggia la strada provinciale e che ha compromesso la sicurezza e la stabilità di un importante tratto di arteria.

Soddisfatto il sindaco di Nemi Alberto Bertucci:
«Mi fa molto piacere – ha detto il primo cittadino – il fatto di essere riusciti a portare a segno un ulteriore obiettivo che l’amministrazione comunale si era prefissato: l’apertura a doppio senso di circolazione della via Nemorense. Un evento concertato con la città Metropolitana di Roma Capitale che porterà beneficio agli automobilisti, ai cittadini e a tutte le realtà commerciali di Nemi che vedono migliorare ancora una volta un altro aspetto relativo la sicurezza e la viabilità».

Quando si verificò lo smottamento, nell’aprile del 2013, l’ex Provincia mise delle transenne su metà carreggiata allo scopo di evitare pericoli a persone o auto in transito. Le transenne sono rimaste lì fino a due giorni fa, quando improvvisamente l'eterno cantiere è scomparso. Questa “riapertura lampo”, definita così da più di qualcuno, era molto attesa ed è stata ben accolta, non c’è dubbio, ma non sono mancate le polemiche in quanto questo doppio senso è stato ripristinato dopo anni, in un periodo di grande fermento nel Paese delle fragole: in piena campagna elettorale e prima della sagra delle fragole, l’evento più importante dell’anno.

Il calvario per l'eterno cantiere
Nell’agosto del 2013, il Tar Lazio con un’ ordinanza ha sostanzialmente sollecitato il Comune di Nemi a convocare
«con urgenza una conferenza di servizi coinvolgendo la Provincia di Roma, il Genio Civile e la parte ricorrente per definire le modalità, i termini e i soggetti obbligati alla predetta messa in sicurezza delle opere disposta dall’Amministrazione». L'ordinanza si riferisce a quelle precedentemente emesse dal sindaco Alberto Bertucci dove veniva intimato ai privati che hanno i terreni sul costone della via provinciale Nemorense di mettere in sicurezza le aree colpite dalla calamità naturale.

Ma secondo il Tar l’ordine di messa in sicurezza
in urgenza” ad opera dell’amministrazione era generico, “senza specifica indicazione del termine – si cita testualmente dall'ordinanza - nonché della mancanza di specifiche indicazioni delle tipologie di opere per la messa in sicurezza e sistemazione della scarpata”.  Così, dopo il Tar, sono passati altri tre anni abbondanti e nulla è cambiato.

Le polemiche

«Quando sono stati fatti i lavori di messa in sicurezza tanto attesi e che fino ad oggi hanno impedito la riapertura della strada della Provincia di Roma?». A chiederselo sono soprattutto i candidati sindaco che si apprestano a sfidare l’attuale primo cittadino Alberto Bertucci. Nei fatti però il proprietario della strada è la Città Metropolitana.

Ironico il commento del candidato sindaco di ‘Ricomincio da Nemi’ Carlo Cortuso:
«Siamo sollevati nel saper definitivamente risolto l'annoso problema che rendeva necessaria la perimetrazione di un'area di sicurezza che contenesse l'eventuale frana.
Ciò significa – dice - che tutte le cause che determinavano il fenomeno franoso della zona interessata sono state risolte grazie all'intervento... oppure no
».

Non è mancato neppure l’intervento di Stefano Tersigni, candidato primo cittadino di Insieme per Nemi:
«Particolare questa riapertura dal giorno alla notte – dice – dato che non abbiamo visto lavori in giro, ci chiediamo se la strada sia stata riaperta con un deficit di sicurezza oppure se per tutti questi anni il pericolo non c’era e abbiamo dovuto sopportare inutilmente un restringimento di carreggiata con annessi disagi. I cittadini aspettano di sapere quali interventi sono stati fatti al costone, altrimenti potremmo pensare che sia soltanto una trovata elettorale».


 
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