Ztl Roma, Euro 4 potranno circolare: per salvarli rinviata l’accensione dei riscaldamenti

L’Arpa ha spiegato che bisogna garantire la riduzione delle emissioni nell’atmosfera

Ztl Roma, Euro 4 potranno circolare: per salvarli termosifoni spenti due settimane in più
di Francesco Pacifico
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Giovedì 14 Settembre 2023, 00:28 - Ultimo aggiornamento: 13:14

Per permettere ad auto, moto, camion e bus diesel euro 4 di continuare a girare nella futura Ztl fascia verde, al via da novembre, i romani dovranno rinunciare ad accendere per due settimane i riscaldamenti.

L’Arpa, l’agenzia regionale per l’ambiente, è stata chiara con il Campidoglio: durante le riunioni ai tavoli tecnici ai quali partecipano anche i rappresentanti dei dipartimenti Ambiente e Mobilità di Comune e Regione, l’ente ha spiegato che per derogare i diesel euro 4 dal blocco alla circolazione per le auto più vecchie, come chiesto da Palazzo Senatorio, bisogna garantire di ridurre le emissioni nell’atmosfera prodotte da queste mezzi.

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Ztl Roma, Euro4 potranno circolare

Arpa ha messo sul piatto una serie di soluzioni: come detto, la principale è ridurre l’uso dei riscaldamenti, che nella Capitale producono il 53 per cento dei gas serra.

In quest’ottica, si guarda al modello seguito lo scorso anno per rispondere ai rincari del gas: rinviare l’accensione dei caloriferi e anticipare la chiusura (nel 2022 il via è stato fissato al 21 novembre, con i termosifoni spenti il 31 marzo del 2023), ridurre a 10 ore il tempo massimo di funzionamento e abbassare di due gradi (portandola a 19 gradi) la temperatura delle caldaie. Nella lista delle «azioni compensative» rientrano, poi, l’introduzione di sistemi di trasporto collettivo, cioè le navette, per i dipendenti degli enti pubblici (ministeri in testa) e delle grandi aziende; l’incentivazione dell’uso di mezzi in sharing a basso impatto e del lavoro agile per gli addetti che percorrono più chilometri, l’incremento del trasporto pubblico.

Proposte che non spaventano l’amministrazione capitolina, se l’assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè, fa sapere che sul via libera da parte della Regione sulle modifiche alla Ztl Fascia, «penso che siamo a buon punto. Anzi voglio ringraziare la Regione, il presidente Rocca e le strutture che si sono messe a disposizione: abbiamo operato con un rispetto istituzionale reciproco». Mentre la responsabile all’Ambiente capitolina, Sabrina Alfonsi spiega che sul timing dell’apertura dei riscaldamenti, «in attesa delle decisioni del governo, stiamo valutando di ripetere quanto già fatto l’anno scorso, sempre con un’ordinanza che ci permetta di riaccenderli con un peggioramento delle temperature». Anche perché, aggiungono dal Campidoglio, ci si aspetta un inverno mite, con il freddo concentrato tra gennaio e febbraio, ma ancora con vosti alti per le bollette.


LE SCADENZE


È corsa contro il tempo per disinnescare la nuova Ztl Fascia verde, che scatterà da novembre a Roma in un’area che a Nord va da Labaro e a Sud arriva all’inizio dell’Ardeatina, mentre a Ovest sfiora la Portuense e a Est la Casilina. Nel provvedimento votato dalla giunta Gualtieri lo scorso autunno, è previsto il blocco della circolazione anche per 156mila mezzi diesel euro4 dalla mattina alla sera nei giorni feriali; l’utilizzo di telecamere anche per sanzionare i mezzi ancora più vecchi a benzina (euro0-euro2) e quelli a gasolio (euro 0-euro3); il divieto di parcheggio in questo perimetro per le vetture più obsolete. Regole troppo rigide che hanno scatenato forte proteste e raccolte di firme per bloccarle e, soprattutto, hanno spinto la maggioranza di centrosinistra a chiedere all’amministrazione di fare un passo indietro.

Da qui la deroga per un anno ai diesel euro4, la cancellazione del divieto di sosta, la possibilità ai possessori delle auto più inquinanti di non dover cambiare la macchina, garantendo la percorrenza di determinati chilometri per motivi di lavoro con l’uso di scatole nere. Ma per approvare queste modifiche il Comune deve ottenere l’autorizzazione della Regione, che nel 2021 ha stilato il piano per l’aria, indicando chiari limiti per le emissioni di CO2. In quest’ottica l’Arpa ha il compito - come sta facendo in queste ore - di calcolare l’impatto dei cambiamenti. Per spingere sul via libera il Campidoglio spinge anche su un altro tasto: ieri l’assessore Patanè ha ricordato che a Roma «il 92 per cento delle auto è fermo» per la quasi totalità della giornata. Ha citato un dato presente in uno studio di una compagnia di sharing, che ha calcolato che i mezzi - soprattutto quelli più inquinanti - hanno un uso molto limitato nell’arco della giornata. In teoria a a Roma ci sarebbero mezzo milione di veicoli da rottamare, in pratica - ogni giorno - è come se girasse nelle 24 ore soltanto un decimo delle stesse vetture.
 

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