Tutto comincia qualche anno fa: l’ambulante si era presentato dai vigili per avvisarli: «Sto per aprire un ristorante. Volete fare i soliti controlli? Vi anticipo: è tutto a norma». Purtroppo non lo era. Un agente della Polizia di Roma Capitale lo stoppa: «Potrebbe essere un falso». Proietti va dai carabinieri. E non resta deluso. Per una volta d’accordo coi vigili fa aprire un procedimento a carico del geometra. In aula poi in presenza del legale storico, l’avvocato Carmine Lombardo, ribadisce il tranello del professionista. Timbri e firme apposte sulla documentazione per regolarizzare sotto il profilo urbanistico il locale si sono rivelate false e non atti del I Municipio. Il giudice nelle motivazioni della sentenza quasi lo elogia. Sentito nell’udienza del settembre 2019 la parte lesa ‘’è risultata credibile ed esplicita’’: «Il geometra dopo la denuncia mi ha confessato di non aver svolto le pratiche e di aver dato i soldi a un’amica romena».
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