Blitz in spiaggia della Guardia di Finanza e un fascicolo aperto in procura. Un «terremoto» per Castel Porziano e Capocotta, le spiagge più frequentate dai romani, che tornano sotto la lente dei magistrati di piazzale Clodio: estate in bilico per chi sceglie di trascorrere le vacanze sul litorale romano, soprattutto per i gestori dei chioschi che nei prossimi giorni potrebbero vedere i sigilli apposti alle loro strutture. Tre di loro già sono stati iscritti nel registro degli indagati, ma l’inchiesta potrebbe allargarsi per tutti gli altri concessionari.
I FATTI
I pm anche questa volta vogliono vederci chiaro e hanno delegato le fiamme gialle per svolgere tutti gli accertamenti del caso.
IL GROVIGLIO
Tutto sarebbe partito da alcune richieste presentate dagli stessi gestori, alcuni di Castel Porziano e altri di Capocotta, al Comune per poter ampliare o ricostruire le strutture di legno sulla sabbia. La domanda, però, è stata «rigettata» dagli uffici capitolini perché ci sarebbe un «vuoto amministrativo» su chi ha la competenza di quelle spiagge. Tecnicamente sarebbero in carico al Campidoglio, dopo che nel 1965 l’allora Presidente della Repubblica, Saragat le donò al Comune di Roma, ma è dal 2001 che l’amministrazione centrale non rinnova la convenzione. E, dunque, non avrebbe nessun titolo - a oggi - sulla gestione. Chi sarebbe, dunque, preposto al rilascio delle autorizzazioni? Questo lo dovrà appurare l’inchiesta. I finanzieri del nucleo investigativo di Ostia hanno avviato le verifiche a tappeto su tutti i chioschi e non è escluso che nelle prossime ore possano scattare i blitz. Non mancano, poi, i segnali inquietanti. Nel giugno di quattro anni fa, una bomba molotov fu piazzata davanti a una delle spiagge di Capocotta: un incendio distrusse un ettaro di macchia mediterranea. Nell’aprile del 2015, l’estate fu preceduta dalle ruspe del Campidoglio: i caterpillar voluti dall’allora sindaco Ignazio Marino, portarono all’abbattimento degli abusi edilizi sulla spiaggia di Castel Porziano al Primo e al Sesto “cancello”. Ora, per molti, il timore è che tutto possa ripetersi.