Pazienti tutti over 80 e operatori della case di riposo non ancora vaccinati. Scoppia il caso ai Castelli Romani dove in una struttura, Villa Bruna di Velletri, in pieno marzo si sono contagiate 19 persone, di cui due finite ricoverate all’ospedale dei Castelli di Ariccia con la polmonite interstiziale da Covid. Un focolaio esploso in pieno marzo e che, a detta dei familiari dei degenti che hanno già presentato un esposto ai carabinieri, dunque, con la campagna vaccinale avviata, poteva essere evitato. Non solo. Anche a Villa Vittoria, altra casa di riposo che ospita una decina di anziani, qualcuno ultranovantenne, sempre a Velletri, da dicembre si attendono invano i vaccini, nonostante la campagna di immunizzazione per gli over 80 sia partita da tempo e in buona progressione nel Lazio anche rispetto al resto dell’Italia.
LA DENUNCIA
Mentre le Rsa, residenze sanitarie assistenziali sono entrate a pieno regime nel circuito delle Asl per la loro caratteristica di dovere prestare assistenza sanitaria ai pazienti non autosufficienti, le case di riposo che operano in virtù di autorizzazioni comunali, invece, rischiano gravi ritardi e disagi.
I FISIOTERAPISTI
E c’è un altro caso di mancate vaccinazioni che rischia di minare la lotto al Covid-19 nel Lazio: quella dei circa 3mila fisioterapisti che si sono iscritti nelle liste regionali e che forniscono assistenza a circa 50mila pazienti fragili, molti dei quali proprio nelle case di riposo. Anche loro hanno dato l’adesione alla vaccinazione anti Sars-Cov-2, «ma a oggi, purtroppo - sottolineano il presidente dell’Ordine Tsrm Pstrp di Roma e provincia, Claudio Dal Pont, e la presidente della Commissione d’Albo dei Fisioterapisti di Roma e provincia, Maria Rita Molinari - abbiamo numerosissime segnalazioni, e continuiamo a ricevere giornalmente e-mail dei fisioterapisti iscritti, liberi professionisti e dipendenti che reclamano di non essere stati nemmeno contattati per un appuntamento».