Quelle cartoline dalla grande depressa

di Mauro Evangelisti
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Venerdì 28 Febbraio 2014, 22:31 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 09:36
Piove? Devi girare col trattore per #Roma Tutta na buca



@bizio81_7



Stasera mezzo stadio Olimpico sarà chiuso per la partita della Roma causa cori razzisti. Una settimana fa invece l’altra squadra della città ha visto 40 mila tifosi manifestare contro il loro presidente. Roma è la città che deve tremare di fronte alle avversità meteorologiche, che sia neve o pioggia. La grande depressa è la capitale le cui strade anche in zona via Veneto sono paragonabili a quelle della periferie de L’Avana per buche e voragini. Qui se vai al pronto soccorso trovi pazienti parcheggiati anche cinque notti sulla barella. La grande depressa è la città che ha festeggiato Natale e anno nuovo con le strade piene di rifiuti vicino ai cassonetti. È la città che come unica soluzione per i rifiuti, dopo aver fatto gestire il monopolio a un imprenditore ora agli arresti, ha ideato il trasporto al Nord Italia, quasi un’ammissione di inferiorità. Dove quando l’Ama fa il suo dovere ci pensano molti, troppi, cittadini senza senso civico ad abbandonare materassi e tv in strada. Gli stessi che parcheggiano in doppia fila, che importa se l’ambulanza non ci passa. Roma è la città in cui colui che ha comandato la Municipale per un lustro è stato arrestato e pensare che aveva preso il posto di un comandante sorpreso a parcheggiare con un pass disabili vicino a piazza di Spagna. È la città degli sprechi e del sindaco che tranquillamente urla che blocca tutto se il governo non l’aiuta. La Capitale che accoglie i turisti con un aeroporto vecchio, tassisti abusivi, truffatori, borseggiatori. Potrebbe andare peggio, potrebbe anche piovere.



mauro.evangelisti@ilmessaggero.it



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