I camerieri, i dottori e la mancia che non c’è

I camerieri, i dottori e la mancia che non c’è
di Davide Desario
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Martedì 14 Marzo 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 14:50
La piaga della mancia non la amo
ma almeno fa sì che si venga
serviti cordialmente e col sorriso
Abituati a Roma..

@Bandini83

È l’una di notte. Dario ha finito di lavorare e ha fame. Si trascina nell’unico bar aperto e ordina un cappuccino e un cornetto. Al bancone c’è un altro cliente, anche lui deve aver finito di lavorare tardi: ordina un caffè e chiede una sigaretta al barista: «Tutti professori, tutti laureati», esordisce. Il barista gliela allunga e fa: «Ma che stai a di’ Mario?» e poi gli volta le spalle per fare il caffè. E allora il tipo prosegue rivolto a Dario: «In giro adesso, co ‘sta crisi, ci stanno solo tutti dottori, gente che ha studiato, tutti laureati. M...cci loro, stasera non m’hanno dato manco un euro di mancia. Manco uno. Hai capito?».

Dario lo guarda in silenzio. E lui: «Tutta ‘na sera a servi’ gente elegante al ristorante e non c’è stato uno che m’ha dato la mancia. Ti rendi conto? Perché so’ dottori. Le mance vere, quelle che te fanno svorta’ o che t’aiutano a fa’ un regalo a tuo figlio, te le danno solo i morti de fame. Perché chi lavora come un matto tutto l’anno quando va in vacanza o esce la sera se la vuole godere, non bada a spese e quando te vedono lavora’ si ricordano quant’è brutto e faticoso e t’allungano belle mance. Qualcuno lo farà pure pe’ sentisse mejo de te, ma almeno lo fa. I professori no, non sanno che vordì suda’ e quindi niente mancia».

Dario va in cassa, paga il suo cappuccino e il caffè al tipo ed esce dal bar. «Aho grazie» strilla il tipo e chiede: «Ma te sei laureato?». Dario resta in silenzio. E allora ci pensa lui: «Ho capito - sorride - Te sei l’eccezione che conferma la regola... Falla una lezione ai tuoi colleghi sull’importanza della mancia... Ciao professo’».

davide.desario@ilmessaggero.it
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