Come stai? La faccina alimenta il mistero

Come stai? La faccina alimenta il mistero
di Maria Lombardi
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Venerdì 10 Novembre 2017, 00:05
l’uso di emoticon 
in contesti sbagliati
dovrebbe essere un reato

@mt-tav

Domanda: come stai? Risposta: gattino con bocca spalancata, occhi bianchi e baffi dritti. Ma non era più semplice dire: bene grazie, oppure uno schifo. Diretto, gradevolmente banale. Invece no, ci dobbiamo interrogare sull’umore del gattino. Forse ha paura, significherà terrore nel linguaggio delle faccine che tutti usiamo troppe volte sbagliando. Domanda: perché sei spaventato? Risposta: faccia che ride - ah sì, io mi preoccupo e tu ridi - accanto a un’altra faccina con la bocca all’ingiù la goccia azzurra a destra gli occhi tristi. D: Piangi? Hai il raffreddore? R: faccina con la bocca a palloncino. D: hai fame? R: mani giunte. Da quando in qua preghi? Va bene, continuiamo a farci male. Già faticavamo a capirci con le parole, figuriamoci con le smorfie inventate in Giappone.

Ma ti pare che bisogna consultare Emojipedia, il vocabolario degli emoticon, per sapere come stai. Ecco la traduzione: sono stanco (il gattino sbadigliava..), non posso parlare, scusami. Ci voleva tanto a dirlo? Sai che ti rispondo? Faccina con la bocca a “emme” e occhi a forma di boomerang, quattro parentesi rosse. Significa: sono frustrato e arrabbiato, al diavolo tu e le faccine. C’è poco da scherzare con l’incomunicabilità da emoji. Si riuniscono commissioni internazionali (Unicode consortium) per introdurre nuovi simboli e chiarirne il senso. Adesso si sta discutendo di «escremoji». La questione è: la cacca oltre che sorridente può anche essere corrucciata? Risposta: faccina che si rotola a terra dalle risate
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