Pasqua, notte e domenica: la spesa no stop

di Mauro Evangelisti
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Sabato 22 Aprile 2017, 00:05
Io faccio la spesa anche alla domenica... e nei festivi... insomma quando ho tempo
@laluinthesky

In altre città ci sono stati scioperi e polemiche, proteste e dibattiti, a Roma è passato quasi sotto silenzio ma a Pasqua alcuni supermercati erano aperti. A Pasquetta le opzioni per fare la spesa erano ancora più numerose. Il 25 aprile, ma questo avveniva anche in passato, diversi centri commerciali non si fermeranno. In sintesi: mentre i politici che vivono una vita non proprio simile a quella di un cittadino normale lanciano anatemi contro le aperture domenicali o al contrario si schierano a favore dello shopping libero, la realtà quotidiana sta correndo molto più veloce delle parole. Ci siamo abituati a fare la spesa tranquillamente alle 2 di notte, in scintillanti supermercati non solo in qualche mini market etnico; la domenica i centri commerciali macinano presenze superiori a quelle dell’Olimpico. E anche il tabù degli acquisti in giornate un tempo, appunto, intoccabili come Pasqua e Pasquetta sembra essere dimenticato. E’ sbagliato perché ai dipendenti dei supermercati si ruba un pezzo di vita in famiglia? Vero. Però bisognerebbe dire lo stesso per chi fa il cuoco in un ristorante, il cameriere in un pub, sta alla cassa in un autogrill, consegna pizze o vende i biglietti in una discoteca. Non solo: se è vero che i consumi non aumentano e semplicemente si spalmano, siamo sicuri che il cassiere del turno di notte avrebbe un lavoro se il supermercato non aprisse 24 ore su 24? Ancora: ci sono le ragioni dei dipendenti del commercio ma ci sono anche quelle di coloro che lavorano senza sosta nelle ore tradizionali e vedono come una oasi la luce accesa del supermercato alle 23. Il dibattito è aperto. Anche quello 24 ore su 24.

mauro.evangelisti@ilmessaggero.it
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