Pontina, l’inferno diventa un brano rap

di Mario Ajello
2 Minuti di Lettura
Domenica 31 Luglio 2016, 00:13
«Nuovo incendio
sulla Pontina, 
situazione critica»

@Mavian

Che tipo di musica si adatta all’inferno della Pontina? Un requiem. Una marcia funebre. Un’orchestra di singhiozzi. Un coro di mo basta! Oppure un combat rock violento e indignatissimo rivolto a questa strada sempre più infrequentabile con o senza gli incendi che la percorrono. Ma invece di piangere, come sarebbe sano e giusto di fronte a questo scandalo di lamiere, smog, asfalto e immobilità, ci si può divertire a canticchiare nel disastro un’ironica canzonetta. L’autore è Emilio Stella, bravo cantante romano, la cui «Pontina», un po’ reggae e un po’ alla Manu Chao, sta diventando un divertente tormentone virale. E una vera e propria hit.

Il video di «Pontina» si apre con la bella immagine di un uomo che legge sul “Messaggero” tutti i guasti di questa strada e Stella - già noto per «Capocotta non è Kingston» e «A testa alta» - intona: «Le macchine, i prati, i campi rom, le fabbriche e le buche, l’odore dello smog... Tra camion e puttane, monnezza e madame, io visto che so’ fermo ci scrivo una canzone... Pontina ah-ha...». E ancora: «Inutile suonare, non serve bestemmiare...». A chi capita, praticamente a tutti, di restare inchiodato sotto il sole sulla Pontina per ore e ore nel tentativo disperato di andare al mare ad agosto, è dunque consigliabile ascoltare in macchina questo motivetto che può fungere da spiritoso calmante. O forse anche no. 

mario.ajello@ilmessaggero.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA