Alla posta o al volante, flash da una mattina a Roma

di Davide Desario
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Martedì 13 Giugno 2017, 00:07 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 10:57
Roma è come quelle donne
che per conoscerle davvero
devi andare a trovarle
a casa la mattina… 

@r_masini


Una mattina a Roma. Ore 9, posta di Acilia. Prendo il numeretto ma non funziona il display. Davanti a me una donna sulla quarantina: infradito, pantaloni di felpa e canottiera a costine. E’ molto tatuata, ha le labbra gonfie e una borsa di marca. Un’anziana ha il numeretto prima del suo: «A Signo’, me scusi, ma come fa aavecce er numero prima der mio se è arrivata dopo?”. L’anziana si giustifica: «E’ perché prima sono andata a prendere i bollettini...». La tatuata incalza: «Lo so, l’ho vista. Stavo qua. Ha rimediato er numero da qualcheduno, ve’?». L’anziana allora le dice: «Guardi se vuole passi lei». E la giovane: «No, nun se preoccupi, nun vado de fretta è che però nun me piace esse presa in giro e sta zitta». 

Ore 10, sono su una rotatoria quando si immette a tutta velocità una Mini arancione e si ferma a un palmo dalla mia fiancata. In un film di Moccia al volante ci sarebbe una ragazzina scemetta ma carina e simpatica. Ma non siamo in un film di Moccia. Siamo all’Axa, al volante c’è una cinquantenne con occhiali che sembrano una maschera da sci. Le dico: «Signora per poco non mi prendeva, sono su una rotatoria». Lei, ciancicando una gomma, risponde: «Ao, poi sta’ ‘ndo te pare ma io nun c’ho tempo da perde, movite fa er favore». 

Ore 12,30. In via del Tritone sono fermo sul marciapiede in attesa del verde. Alle mie spalle una donna al cellulare. Parla a voce alta: «Tua madre c’ha la visita gggioveddì, ma viene mercoledddì mattina e se ne va venerdì a sera. Se piazza a casa nostra tre giorni. J’ho detto de no, che nze po’ fa... E’ violazzzione della privacy».

davide.desario@ilmessaggero.it
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