Roma, la città eterna... delle transenne

di Davide Desario
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Martedì 10 Gennaio 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 07:47
#Roma viale Spartaco Perché aggiustare? Metti una transenna e hai finito #Raggi
@StefanoRita1 

Roma, città eterna. Anzi, Roma città delle transenne eterne. Vengono messe dal Comune per qualsiasi cosa: a protezione di una buca, di un marciapiede sconnesso, a recintare un muro pericolante. E poi restano lì, con il loro nastro bucherellato di plastica arancione a deturpare quel poco di decoro che è rimasto alla Capitale. Perché poi nessuno ripara quella la strada, il marciapiede o il muro.

Le transenne sono diventate le nostre moderne mura Aureliane. Circondano la città. Sono dappertutto. Ognuno ne ha una sotto casa. Davanti alla scuola dei propri figli, nei pressi della chiesa o del centro anziani, vicino al supermercato o lungo la strada che porta all’ufficio. E’ lì, la transenna, ormai punto di riferimento anche per appuntamenti: «Ti aspetto in via del Teatro Marcello - dice il ragazzo al cellulare mentre passeggia su via del Corso - Parcheggio con le quattro frecce davanti alle transenne dopo il varco elettronico».

Di esempi ce ne sono tantissimi. Transenne da ferragosto in via Crispi. Il motivo non lo conosce nessuno: forse il muro pericolante accanto al museo di arte moderna. Il titolare del ristorante di fronte sono mesi che cerca di avere chiarimenti ma si perdere ogni volta nei meandri del centralino del Comune.

Un’altra transenna storica è in via Merulana: ma per vederla bisogna scavare tra una montagna di foglie che in questi mesi l’hanno ormai ricoperta. 
Ne sono state posizionate e abbandonate così tante che sembra siano finite. E ora al Comune non resta che utilizzare solo il nastro di plastica. 

davide.desario@ilmessaggero.it
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