A Roma è nato un nuovo sport: l'Aracoeli

A Roma è nato un nuovo sport: l'Aracoeli
di Pietro Piovani
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Giovedì 13 Luglio 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 17:46
Ho scoperto in questi giorni una nuova disciplina sportiva: ARA COELI si pratica la mattina in genere dalle 7 alle 8 facendo su e giù per le scale della basilica
Anna Elisa Forte



Cédric Villani, grande matematico abituato ad affrontare problemi complessi, nelle sue interviste ci ricorda spesso un concetto semplicissimo: “Le automobili sono pessime per la salute e per il portafogli, chi va in macchina paga doppio perché poi gli tocca andare in palestra a fare movimento”. Villani si vanta di non prendere mai l'ascensore, nemmeno per salire al decimo piano, così fa esercizio fisico gratis. Ma sarebbe sbagliato considerare la scelta di Villani una stravaganza da scienziato pazzo: basta andare alle sette del mattino a piazza Venezia per scoprire che anche nella nostra città esiste un popolo di faticatori volontari.

Sono persone che si arrampicano a ripetizione per i 124 gradini dell'Aracoeli, sfruttando gli ultimi momenti di frescura prima di andare al lavoro. Non sono vestiti in tenuta da jogging, ma in abiti da ufficio: pantaloni lunghi, scarpe normali, qualcuno indossa la giacca, e c'è persino una signora che tutte le mattine fa più volte su e giù per la scalinata in divisa da cameriera. Viene il dubbio che questa gente sia lì a sudare non per combattere la sedentarietà, ma chissà, magari per un voto.

La leggenda romana vuole che salendo le scale dell'Aracoeli si ottenga dal Padreterno il dono di vincere alla lotteria, oppure il dono di mettere al mondo un figlio, o ancora il dono (un tempo era ritenuto tale) di trovare un marito. L'impresa in verità andrebbe compiuta in ginocchio e recitando le preghiere ma, a parte questo, in fondo tra i devoti di una volta e gli odierni podisti in orario pre-lavorativo non c'è tanta differenza: si tratta comunque di fioretti.

pietro.piovani@ilmessaggero.it
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