Le ronde e i campanelli d’allarme sottovalutati

di Marco Pasqua
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Lunedì 25 Settembre 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 09:07
E dopo la “monnezza” e i topi, abbiamo anche le ronde fasciste a sorpresa. Ora sì che a #Roma siamo più tranquilli
@MovArtCinecitta


Sfruttano le sacche di degrado nei quartieri più abbandonati e, cavalcando l’onda di malcontento e rabbia, lanciano a ritmi martellanti sui social le loro campagne di reclutamento di “addetti” alla sicurezza. Pescano ovunque, anche tra gli studenti delle scuole superiori (maggiorenni?), per dar vita alle ormai note “passeggiate per la legalità”, versione lessicalmente edulcorata delle ronde.

Non solo CasaPound: anche Vox Populi, Roma ai Romani e quell’Azione Frontale il cui leader inviò, 3 anni fa, delle teste di maiale alla Comunità ebraica: proliferano le organizzazioni, tutte estremiste, che vogliono tradurre malcontento e frustrazioni di una nutrita fetta di romani in azioni. Si ergono a paladini degli indifesi e promettono di affrontare il problema della sicurezza, con pattugliamenti borderline. Indossano t-shirt con slogan inequivocabili, non disdegnano i saluti romani e marciano, giorno e notte, a caccia di presunti criminali. Ogni azione si traduce in video e foto autopromozionali.

La Digos li conosce uno ad uno e, all’occorrenza, interviene: pochi giorni fa denunciando 15 militanti di Forza Nuova, protagonisti di una passeggiata anti-degrado alla Magliana. Ma intanto l’insoddisfazione che cresce nelle periferie è benzina per questi movimenti che puntano a colmare quel vuoto tra Istituzioni e cittadini che si traduce anche nella percezione di un’insicurezza sempre più diffusa, di cui le ronde rappresentano un campanello d’allarme troppo spesso sottovalutato. 

marco.pasqua@ilmessaggero.it
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