Ma gli inglesi sono migliori di noi?

Ma gli inglesi sono migliori di noi?
di Davide Desario
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Martedì 3 Gennaio 2017, 00:17 - Ultimo aggiornamento: 17:17
Il mio incubo peggiore si 
chiama 49 ed è 
un autobus di Roma

@GughiSpi

E’ il 26 dicembre. Stefano torna a Roma dalle vacanze perché deve andare in ufficio. E decide di andarci in autobus. Così alle 13,45 arriva alla fermata di via Pio Foà (Monteverde) mentre sta passando l’870. Pensa: « Che fortuna sfacciata» (l’870 di solito passa ogni 30/40 minuti). Scende al capolinea di piazza Paola poi cammina lungo Corso Vittorio fino alla prima fermata, quella davanti la chiesa dei Banchi Nuovi. Deva prendere il 62. Qualche autobus passa: tre sono fuori servizio, altri tre hanno l’insegna spenta. Ma la gran parte sono della linea 40 (Vaticano-Termini). «Ma non è che il 62 è stato abolito», pensa. Sulla palina della fermata c’è un cartello: per informazioni chiamare… E lui chiama. C’è un disco: per gli stalli di taxi premere 1, per i permessi ztl 2...per informazioni sulle linee comporre il 7. E lui preme il 7. Sente una musichetta e poi di nuovo la voce metallica: ci scusiamo per il protrarsi dell’attesa, si rivolga al sito. Sono passati 45 minuti e del 62 neanche l’ombra. Stefano pur di avvicinarsi all’ufficio prende il 40 express. Poche centinaia di metri e a largo Argentina il bus si ferma. Che succede? Il 40 express si è rotto. E anche Stefano si è rotto e si sfoga su Facebook.

Dario si trova a Londra: legge l’odissea di Stefano seduto su un pullman a due piani. Lo ha preso a Chelsea per andare a vedere un musical a Piccadilly. Per paura di fare tardi è uscito con largo anticipo. Ma alla fermata ha trovato un display che gli annunciava che il suo 19 per Piccadilly passava tra 2, 5, 9 e 12 minuti. Ha preso il primo, è arrivato dopo 15 minuti.

Dario è più arrabbiato di Stefano, si rifiuta di credere che gli inglesi siano migliori.
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