Tifare Lazio, la tentazione degli anti-Sarri

di Mario Ajello
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Domenica 5 Novembre 2017, 00:05
La Rometta al 99% è qualificata, la brutta Juve all’80% passa il mega Napoli di Sarri, già campione d’Italia, al 90 per cento eliminato
@GiCer81J

Rischia di essere così. E c’è un salotto politico-letterario-calcistico al Villaggio Olimpico, sul versante più umido sotto Villa Glori ma più gravido di idee e di provocazioni intellettuali (essere riformisti filo-sarriti fino alla fine o smarcarsi prima con il pericolo di rimpiangere Benitez?), in cui si stanno vivendo grandi preoccupazioni. Dopo il match disastroso con il Manchester City e soprattutto dopo l’infortunio all’ottimo Ghoulam, che segue quello patito da Milik. Si è sempre tifato Napoli in questa agorà alcolica ma sapiente non solo dei moduli di Sarri. Ebbene, i dubbi sulla filosofia dell’allenatore (rosa ristretta e giocano sempre gli stessi, anche se poi scoppiano) cominciano a tormentare questi intellettuali del pallone. E si fa strada una tentazione: tornare a tifare Lazio, visto che il cuore del padrone di casa, ma non solo il suo, in età post-adolescenziale batteva biancoazzurro prima di eliminare il bianco? Insomma i napoletanisti del Villaggio si stanno spostando - giallorossi, mai!!!! - sulla speranza Lazio. Ma il cenacolo, per la prima volta, è diviso. C’è Giggiò, il saggio, pessimista più degli altri, incarnazione del Mezzogiorno dolente ma non arrendevole, che insiste: “Guaglio’, non fate pazzarie”. Ovvero, guai a mollare il ciuccio. Ma c’è anche il Robertone il quale spinge per il ritorno, anti-sarrita ma molto Immobile, nel pianeta Lazio. La discussione ferve, il finale è aperto, e nella Roma bene (si fa per dire) si sta svolgendo una preziosa commedia napoletana. 
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