Due piazze, due modi di vivere la città

di Marco Pasqua
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Lunedì 12 Giugno 2017, 00:08
I vantaggi di abitare 
a Trastevere... 
scendere con la sedia
come una volta

Roberta Spadaro

Piazza Trilussa e piazza San Cosimato rappresentano due luoghi dello stare insieme la notte, che raccontano bene l’anima multiforme di Trastevere. Separate da un chilometro scarso, sono la fotografia di due modelli di vita metropolitana opposti, dove solo uno è quello fondato su un civile e rispettoso utilizzo degli spazi cittadini.

A piazza Trilussa, sempre più terra di nessuno, branchi di alcolisti mai anonimi rincorrono l’alba consumando litri di birre e cocktail: qui la notte si traduce spesso in risse e atti vandalici, senza che nessuno ponga un freno a questo sballo under 25. Poco più in là, un’altra orda, ma stavolta silenziosa e composta, è seduta davanti al maxi-schermo dei ragazzi dell’America. Un pubblico eterogeneo, arrivato con tappetini e sedie pieghevoli, che ogni tanto lancia uno sguardo alle stelle che sovrastano un’arena in cui si regalano sogni.

Ma lo spettacolo offerto dal post-proiezione è un ulteriore affronto all’idea che un’amministrazione ha rispetto alla tutela dei propri luoghi. Perché se a Trilussa la sbronza collettiva si traduce in un tappeto di rifiuti, a San Cosimato sono i ragazzi dell’America a dover pensare a tutto. A loro, infatti, è stato ordinato di ripulire ogni angolo, anche oltre i confini dell’arena.

Così, il loro leader, Valerio Carocci, animato da una maniacale precisione (che dovrebbe appartenere al personale Ama), con scope e moci restituisce alla città una piazza più pulita di prima. Tanta è la passione di questo manipolo di giovani, che qualcuno suggerisce di dare un secondo nome a questo angolo: piazza America.

marco.pasqua@ilmessaggero.it
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