Roma, Franca Fiacconi si allena a Caracalla per la maratona di New York: «Correndo raccolgo i rifiuti»

Roma, Franca Fiacconi si allena a Caracalla per la maratona di New York: «Correndo raccolgo i rifiuti»
di Laura Bogliolo
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Sabato 22 Luglio 2017, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 12:09

Perdersi tra il gigante del vento e incontrare la bambina dimenticata. Soltanto tu e la strada da calpestare, mangiare. Rispettandola però. Un po' come il mare, anche la corsa ha le sue regole e vanno seguite. Non decidi tu, ma il tuo corpo che puoi solo tentare di addomesticare.
Provando a descrivere quello che si sente correndo. Da soli, in viale delle Terme di Caracalla quando puoi saltare sulla vita senza inciampare sui rifiuti, oppure in mezzo a migliaia di persone. Unica tra le italiane a tagliare per prima il traguardo. Siamo a New York, è il 1998 e Franca Fiacconi, romanissima, nata e cresciuta all'Alberone, vince. Franca ieri ha mostrato la maglia azzurra che indosserà a novembre, alla prossima sfida nella Grande Mela. Si sta allenando anche in viale delle Terme di Caracalla, sta cacciando i demoni della stanchezza e quelli proprio antipatici di un infortunio. «Ora ho il crociato 3.0» scherza raccontando l'operazione.
Ma l'altro giorno ha dovuto rinunciare alla sua ora di allenamento e sul suo profilo Facebook sono apparse due foto: una mostrava il prato coperto da rifiuti, l'altra un sacco nero pieno di immondizia. «Proprio non riesco a correre in mezzo alla sporcizia, mi sono fermata e ho iniziato a raccogliere tutto» ha spiegato Fiacconi al Messaggero. E fa un appello ai runners ma anche al Comune: «Venite qui, puliamo insieme». Nella sua auto, racconta, «oltre ad asciugamani e scarpe da ginnastica ho sempre delle tenaglie per tagliare le erbacce che incontro nei percorsi dove corro e tante buste per raccogliere l'immondizia. Sono così, lo faccio per senso civico e devo dire che negli ultimi giorni la situazione è anche peggiorata in viale delle Terme di Caracalla dove è sempre più sporco».
«Stamattina un giro del biscotto (lunghezza 1,050 km) in 1 ora a raccogliere l'immondizia. Praticamente un sacco di immondizia/km lineare» aveva scritto sui social.

«SALVIAMO IL BISCOTTO»
Il biscotto è via delle Terme di Caracalla. «Lo chiamiamo così perché l'area vista dall'alto sembra proprio un biscotto - aggiunge - Molti anni fa era stato presentato un progetto al Comune per creare una pista stradale riservata ai corridori tramite l'apposizione di fioriere o di segnaletica ma non se ne fece mai nulla. Il biscotto è frequentato da migliaia di runners, è uno dei posti più belli dove correre in Centro». La grande bellezza di Roma non trova più spazio non solo al Gianicolo dove le erbacce oscurano l'orizzonte, ma neanche nel complesso termale meglio conservato. E Franca proprio non ci sta e chiama tutti alla raccolta: «Venite con me a pulire il percorso! Salviamo il biscotto di Caracalla. Il mio non è un attacco politico, non voglio fare polemiche - precisa - io corro soltanto». Cartacce, sporcizia, nessuno che pulisce. E non ci sono neanche i bagni. «Non funzionano da tempo - dice - Farebbero comodo ai runners e ai turisti». Forse, considerando il confuso quadro geopolitico internazionale, non ce ne siamo accorti ma è tornato Vitige: il capo dei Goti che provocò la fine delle terme.

laura.bogliolo@ilmessaggero.it
 
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