Roma, laziale compra all'asta la maglia di Totti per aiutare le famiglie ebree più povere

Marco Calò
di Maria Lombardi
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Lunedì 3 Aprile 2017, 22:09 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 20:19
Ottocento euro e uno, ottocento euro e due, ottocento euro e tre. Fine dell'asta, la maglia di Totti se l'aggiudica un laziale, «non un tifoso, sono un tifosissimo e domani sarò in curva», la sua. Le famiglie ebree in affanno ringraziano di cuore il calcio e chi lo ama, per una volta non si guardano i colori e le bandiere, si fa il tifo per quelli che hanno troppo poco. Avranno anche loro una Pasqua come si deve, secondo tradizione: a tavola agnello, matzoh, il vino e le erbe amare. Come è stato gli altri anni e rischiava di non essere più. In 150 case dove non sempre c'è il pranzo e la cena arrivavano per le festività di Pessach dei pacchi dono, un regalo di chi se la passa meglio. Sempre di meno perché la crisi è di tutti. Stavolta i contributi scarseggiavano.

Vittorio Pavoncello, presidente di Maccabi Italia, ha avuto un'idea: organizzare un'asta per raccogliere soldi per la Pasqua dei poveri.  Partono le vendite nel gruppo faceboob della comunità. ll primo pezzo da aggiudicarsi è la maglietta della Maccabi Tel Aviv di pallacanestro, quella della partita vinta contro il Real Madrid nel 2014 a Milano, con tutte le firme dei giocatori. Il ricordo di quell'impresa per Pavoncello «ha un valore affettivo enorme». Qualcuno la compra per mille e cento euro. Ancora non bastano per tutti i pacchi. Cento, duecento, trecento e così via. Chi offre di più è un laziale, ottocento euro.

Sicuro di volere in casa qualcosa di giallorosso? «Non ci faccio nulla con la maglietta di Totti, anche se i miei figli e i miei fratelli sono giallorossi», sorride Marco Calò. «La rimetterò all'asta per raccogliere altri soldi da regalare a chi ha bisogno. Questa volta l'importante era guardare oltre le rivalità, dare un segnale».  Il derby, quello che non si gioca nei campi, stavolta l'ha vinto lui. Quaranta euro a pacco, con la cifra raccolta se ne possono comprare tanti. Ogni famiglia potrà tenere la porta di casa aperta e accogliere chi bussa, come si usa. Sarà Pasqua per tutti, laziale e romanista insieme. 
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