Luca Traini invia il tricolore alla mamma di Pamela: nel 2018 si vendicò con un attentato a Macerata. Lei: «Ti voglio incontrare»

A 6 anni dal delitto ricordata la 18enne uccisa a Macerata dal nigeriano Oseghale. La madre della ragazza ringrazia l’autore dell’attentato razzista: «Spero di incontrarti»

Roma ricorda Pamela Mastropietro, Luca Traini invia alla mamma un messaggio su un tricolore: «Nell’amore del tuo sorriso riconosco una cara amica»
di Luisa Urbani
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Martedì 30 Gennaio 2024, 20:37 - Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 06:25

Gli occhi lucidi di chi soffre per quella figlia che non c’è più. La forza di chi però non si arrende e continua a lottare «per ottenere giustizia affinché vadano in carcere tutti i responsabili». Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro, era in piazza per ricordare la figlia nel giorno dell’anniversario del suo omicidio, avvenuto sei anni fa a Macerata. Sulle spalle ha una bandiera tricolore. «Un regalo - dice - ricevuto da una persona che vorrei tanto conoscere e che mi è sempre stata vicina in tutti questi anni». La persona di cui parla Alessandra è Luca Traini, l’autore dell’attentato avvenuto nella stessa cittadina marchigiana pochi giorni dopo l’omicidio di Pamela.

LE AMICHE 

E con Alessandra, in piazza dei Re di Roma, ci sono altre 50 persone.

Insieme. Unite per Pamela nel quartiere dove la 18enne romana è cresciuta, come ricordano le amiche di sempre. «Ogni volta che passo vicino alla piazza mi giro e saluto, come se lei fosse ancora lì. Seduta su quel muretto dove siamo cresciute» racconta Consuelo Nicoletti che conosceva Pamela sin dai tempi dell’asilo. «Da quando facevamo danza insieme. Fa parte della mia vita, la sento a ogni mio passo» prosegue mentre accende la sua candela. E dopo di lei lo hanno fatto tutti i presenti. Tante piccole luci che poco a poco si accendono e illuminano i volti commossi e tristi degli amici e dei parenti della ragazza. «Era gioiosa, solare, la più viva della comitiva» prosegue Giorgia Cancelli. Anche lei, come Consuelo, faceva parte di quel gruppetto di amici che ogni giorno si incontrava in piazza. «Ogni tanto giocavamo a carte sul muretto, oppure facevamo quattro chiacchiere e Pamela era sempre l’anima del gruppo. Era piena di vita. Ci mancherà tantissimo» ammette commossa Carlotta Palmisano. «Noi - prosegue Consuelo - oggi siamo qui e ci saremo sempre, ogni 30 gennaio. Quando saremo grandi ci torneremo con i nostri figli affinché nessuno dimentichi Pamela». Loro di certo non la scorderanno. «È incredibile che siano passati già sei anni, per me è sempre qui. Lei con le sue immancabili unghie fluo e il suo profumo inconfondibile» dice ancora Giorgia. «Siamo e saremo le amiche di sempre» ripetono tutte e tre facendosi forza a vicenda, mentre intorno a loro continuano ad accendersi le fiaccole. 

LA LETTERA DELLA MADRE

Luci e silenzio. Quel silenzio poi interrotto dalla voce della madre di Pamela, che legge un messaggio per la figlia. «A te amore mio che ci guardi insieme al tuo papà Stefano. Grazie perché in ogni momento alleviate il mio dolore con la consapevolezza della vostra presenza. A te Pamela - prosegue - affido tutti i giovani che sono il nostro presente e il nostro futuro. Accogli le loro preghiere, le loro gioie e le loro sofferenze. Ti amo cucciola». Alessandra si interrompe per un attimo. Fa un sospiro di sollievo e poi inizia a leggere il messaggio che Traini le ha scritto sulla bandiera italiana, quella bandiera che lui indossava il giorno del suo arresto. L’uomo è stato condannato a dodici anni di reclusione per aver sparato ferendo sei migranti. «Ti ho visto - legge la donna - nelle cose belle della vita, nella gioia e nell’amore. Nel tuo sorriso riconosco una cara amica. Uniti per sempre dal dolore, legati dall’amore, anime sacre. Un bacio agli angeli scesi sulla terra» conclude Alessandra, prima di liberare in cielo un gruppo di palloncini. Dopo di lei, a rendere omaggio a Pamela, i ragazzi della parrocchia di cui faceva parte la giovane. Ognuno dei ragazzi legge un messaggio. Una serie di citazioni che sono un inno alla pace, alla non violenza. Un inno alla vita per ribadire che «Pamela sarà sempre viva nel ricordo di tutti noi» dicono. Poi tutti insieme, in processione, hanno percorso via Appia per raggiungere la chiesa parrocchiale di Ognissanti dove si è poi celebrata la messa in suffragio della giovane romana. 
 

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