Il corpo fu trasferito momentaneamente nel cimitero del paese dove il 18 si procedette all'identificazione da parte dei cognati. Il cadavere era ormai in avanzata fase di decomposizione quindi fu necessaria una perizia odontoiatrica. Il 20 agosto alle ore 18, quindi quattro giorni dopo il ritrovamento, partiva da Monterotondo (paese a 15 chilometri circa da Riano) il treno che avrebbe riportato a Fratta Polesine la bara con Matteotti. Il convoglio, che procedette tra migliaia di persone assiepate ai bordi della ferrovia per omaggiare in silenzio la salma del deputato, arrivò a destinazione alle prime ore dell'alba del 21 agosto.
Mussolini ordinò al ministro degli Interni Luigi Federzoni di preparare imponenti funerali da tenersi però a Fratta Polesine, città natale di Matteotti in modo da non dare troppo nell'occhio. La vedova di Matteotti qualche giorno prima dei funerali scrisse a Federzoni chiedendo che al funerale non fossero presenti esponenti del PNF e della Milizia.
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