Il decreto contiene una lista chiara di 65 proposizioni ricavate dalle pubblicazioni di alcuni esponenti modernisti «i quali trasgrediscano i limiti stabiliti dai Padri della Santa Chiesa stessa, sotto le apparenze di una più alta intelligenza e con il nome di considerazione storica, cercano tale un progresso dei dogmi che, in realtà è la corruzione dei medesimi. Tali errori sono perciò ritenuti contrari alla sincerità della Fede».
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