Tutti abbiamo fatto le bizze, rifiutato il cibo, frignato per qualche ragione. Ma solo pochi, per fortuna, hanno patito il trattamento che queste “educatrici” professionali s'incaricano di impartire secondo sistemi penalmente rilevanti. La cadenza con la quale queste inchieste si ripetono impressiona. Anzi, indigna. La storia di ieri, scoperta dai carabinieri del Comando Provinciale, quello diretto dal generale Salvatore Luongo, riguarda l'asilo “Il nido nel parco”, zona Aurelio-Boccea. Troppo poco lo spazio per elencare solo gli ultimi luoghi del ceffone pseudo-pedagogico. Latina, Grosseto, Spinaceto: asili e scuole materne chiusi, identici i metodi contestati, qualche arresto, maestrine rimandate a casa. Un tempo si diceva: sacrosanto quel ceffone. Noi diciamo con fermezza: benedette quelle telecamere, quegli occhi infallibili.
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