L'ultimo oltraggio in via Margutta offende anche la storia di Roma

di Paolo Graldi
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Venerdì 8 Aprile 2016, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 09:49
Il matto strafatto di birre che si strappa la camicia, si sfila i jeans e si mette a correre in mutande, preferibilmente di notte, per il centro storico, ahinoi, è un classico della primavera-estate romana. A Trastevere e nei luoghi della movida gli eccessi superano di norma l'asticella della decenza per sprofondare nel degrado. Gli alberi diventano Vespasiani e i cespugli rifugio di improvvisati e indisturbati droga-party. Nello scenario generale s'arriva adesso al sesso on the road, beatamente e scandalosamente.

La casistica documenta infinite sfumature di performance hard a cielo aperto; e tuttavia l'aver assistito alla esibizione erotico-stradale di un romeno e di una connazionale a via Margutta supera ogni limite per entrare nel territorio dell'oltraggio più grave e offensivo. La via tanto cara a Fellini, iscritta nell'albo d'oro della storia del cinema con Vacanze romane, ma soprattutto dimora creativa e orgogliosa della pittura e della scultura, viene usata da una coppia di sconsiderati come palcoscenico di una bravata che a dir poco scandalizza e sconcerta. Basta.

Basta con il laissez-faire che produce l'arroganza di credere che tutto sia possibile, impunito e anzi consentito: dalle cicche ovunque, alle gomme appiccicate sui marciapiedi, ai cartocci delle pizze a taglio, alle bottigliette di plastica lasciati cadere come segni del proprio vandalico passaggio. Mano dura e pesante contro questi barbari. La Storia non li tollera. E, modestamente, neppure noi.

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