Taxi fantasma, la soluzione ora diventà una necessità

di Paolo Graldi
1 Minuto di Lettura
Giovedì 29 Giugno 2023, 11:28
È partito lo tsunami-taxi.
E fa rumore, scuote, sconquassa. Era prevedibile, anzi, inevitabile.
Il disagio per cittadini e turisti, nelle ultime settimane, è aumentato fino a esplodere sui media che danno voce a una protesta che si fa cruda e motivata.
Quel servizio pubblico chiamato Taxi, insomma, non risponde più adeguandosi ad una domanda in grande crescita.
La chiusura a qualsiasi soluzione, tra cavilli e rinvii oltre a qualche velata minaccia, ignora una mutata realtà. Il taxi-fantasma torna così ad agitare la scena politica, chiama il Campidoglio ad una urgente interlocuzione e, comunque, non più impaurita dal vociare corporativo. Adeguare il servizio non è solo urgente, necessario, dovuto è anche elemento portante di una visione della Capitale nella quale una mobilità efficiente diviene centrale, dirimente, decisiva.
Il tema-scudo della mancanza di licenze, dei doppi turni che scarseggiano, delle politiche del trasporto pubblico scandalosamente datate, sono tutti frammenti di un puzzle che troppo incide sulla nostra qualità della vita. Peggiorandola sensibilmente. Un taxi chiamato desiderio ormai è un incubo dal quale risvegliarsi. Il governo contrasta i tassi imposti dall'Europa ma sarebbe bello dare anche una occhiata ai taxi che non si trovano. Tassi e taxi, un bene comune.
© RIPRODUZIONE RISERVATA