«Si parla tanto di comitati di saggi per salvare il pluralismo Rai - sottolinea Mazzuca - quando esiste l'opportunità di fare una cosa concreta: ridare al centrodestra un talk di approfondimento che non c'è più da quando è stato chiuso Virus. Così si garantisce il pluralismo dell'informazione, non con i saggi».
Per il momento se ne discute. Il dg Mario Orfeo ha dato la disponibilità a parlarne. E si sta studiando la soluzione. Oltre al format il nodo al pettine è il conduttore. O i conduttori. A chi toccherà scendere in campo. La girandola sui nomi corre velocemente perché tutti ci soffiano sopra, dai politici ai dirigenti. Sarà un interno o un esterno? Se non si pesca nei tiggì viene difficile pensare a un conduttore vicino al centrodestra. Annalisa Bruchi conduce già Tabloid, Giancarlo Loquenzi Zapping, Nicola Porro è a Mediaset con Matrix, Gianluigi Paragone e Andrea Scanzi sono all'altezza ma non sembrano corrispondere all'identikit richiesto dal centrodestra».
Tra i papabili interni restano Alberto Matano del Tg1, che si è già esibito di recente come conduttore, Marzia Roncacci e Maurizio Martinelli che da anni conducono le rubriche di approfondimento del Tg2. In corsa potrebbe esserci Gennaro Sangiuliano, il vicedirettore di Andrea Montanari al Tg1. Se invece dovesse spuntare la soluzione esterna in prima fila ci sono Antonello Piroso e Alessandro Cecchi Paone, due volti molto riconosciuti e apprezzati dal pubblico a casa. Piroso manca da qualche anno in tv, ma figura tra i primogeniti del talk. Su La7 ha condotto e inventato Omnibus, Niente di personale, Ma anche no. Nella scorsa stagione ha già frequentato gli studi della Rai, ha condotto un programma del mattino su Radio2.
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