RadioMediaset lancia la sfida, ma i dati di ascolto hanno tempi biblici

Pier Silvio Berlusconi
di Marco Castoro
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Mercoledì 15 Marzo 2017, 20:18
A Cologno Monzese brindano ai primi successi di RadioMediaset. Così come a Rtl si festeggia la media giornaliera di 7 milioni di ascoltatori al giorno che fanno dell'emittente la più seguita dal pubblico sintonizzato. Pier Silvio Berlusconi esulta per i tre programmi singoli di Radio 105 più ascoltati nelle radio d’Italia. Lo dice la classifica Radiomonitor del secondo semestre 2016. Con oltre 1,4 milioni di radioascoltatori Tutto Esaurito di Marco Galli (in onda dalle 7 alle 10). Segue Lo Zoo di 105 di Marco Mazzoli (dalle 14 alle 16) con più di 1,3 milioni. E 105 Friends di Tony Severo e Rosario Pellecchia (dalle 10 alle 12) con oltre un milione di supporters.

A RadioMediaset gongolano perché il nuovo polo radiofonico di Mediaset (R101, Radio 105, Virgin Radio) si conferma infatti primo gruppo radio nazionale con il 16% di ascoltatori nel quarto d’ora medio dalle ore 6 alle ore 24. Dicono a Cologno che "il quarto d’ora medio (AQH) è il primo indicatore di riferimento per il mercato pubblicitario poiché premia la qualità dei contenuti e attesta la fedeltà dell’ascolto". Secondo gli analisti del Biscione nel quarto d’ora medio si registra il record di Radio 105 che acquisisce la leadership assoluta, con un AQH pari a 712.000 ascoltatori.

Comunque, ormai anche le radio hanno cominciato una agguerrita guerra degli ascolti che sta scatenando una lotta senza esclusioni di colpi nel mercato pubblicitario. In ballo ci sono colossi del calibro di Rtl di Lorenzo Suraci, RadioMediaset, Il Gruppo Espresso-Repubblica (con Radio Deejay di Linus come emittente di punta), il Sole 24 Ore con Radio 24, la Rai con i suoi tre canali. E proprio per questa corsa agli ascolti è necessario che il sistema di rilevamento dei dati abbia tempi più rapidi. Non si possono aspettare sei mesi per avere un responso. E poi questa regola del quarto d'ora assomiglia molto agli ascolti commerciali delle tv che non rappresentano però i valori assoluti. Insomma: c'è un po' di confusione. Diventa necessaria una maggiore chiarezza. Anche perché il mercato la chiede.
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