Il Governo allenta le briglie delle misure anti-Covid, ma non le scioglie del tutto. Se infatti da un lato viene alleggerita la regola per l’uscita dall’isolamento delle persone positive al virus Sars-CoV-2, dall’altro il ministero della Salute restringe prudentemente i confini della nuova norma. Subito dopo l’approvazione del decreto «anti-rave», in cui è contenuta la norma che abolisce l’obbligo di tampone negativo per interrompere l’isolamento di cinque giorni per i positivi, il ministero della Salute ha pubblicato una circolare in cui specifica le modalità con cui questa nuova misura dovrà essere attuata. La circolare stabilisce che per i casi che sono sempre stati asintomatici o che sono asintomatici da almeno due giorni, l’isolamento può terminare dopo cinque giorni dal primo tampone positivo o dall’inizio dei sintomi, anche senza un test antigenico o molecolare. Nei casi che sono sempre stati asintomatici può terminare anche prima dei cinque giorni, ma con un test antigenico o molecolare negativo. Per le persone immunodepresse, invece, le regole non cambiano: servirà comunque un tampone negativo per terminare l’isolamento, dopo un minimo di cinque giorni. Gli operatori e le operatrici sanitarie potranno terminare l’isolamento non appena avranno un test negativo, senza alcun periodo minimo.
Chi esce senza test
Per chi esce dall’isolamento senza tampone, rimane obbligatorio l’utilizzo di una mascherina FFP2 fino a che non siano passati dieci giorni dall’inizio dei sintomi o, nel caso di una persona asintomatica, dal primo tampone positivo.
Le strutture sanitarie
Subito dopo infatti il ministro della Salute Orazio Schillaci ha firmato la proroga all’obbligo di portare le mascherine protettive negli ospedali e nelle strutture sanitarie fino al 30 aprile 2023. L’obbligo non si estende solo agli ospedali, ai pronto soccorso e alle Rsa, ma anche allo studio del medico di base. Insomma, in tutti i luoghi in cui si riuniscono persone potenzialmente malate o fragili. Ad oggi dunque le strutture sanitarie continuano a essere luoghi protetti, in cui è obbligatorio portare la mascherina, nonostante siano passati circa tre mesi da quando è scaduto anche l’obbligo di indossarle sui mezzi pubblici. Del resto non si esclude che le «vecchie» misure restrittive, tra cui appunto l’obbligo di indossare la mascherina, possano ritornare in vigore a fronte di un peggioramento dell’epidemia in Italia.