La Gran Bretagna è il Paese che ha immunizzato il maggior numero di persone utilizzando AstraZeneca, con oltre 11 milioni di dosi somministrate. Tra coloro che hanno ricevuto il vaccino si sono verificati 30 casi di trombosi o coaguli di sangue e 22 casi di embolia polmonare, una percentuale inferiore a quella della popolazione non vaccinata. Secondo il professor Anthony Harnden, vicepresidente della Joint committee on vaccination & immunisation britannica, «in media ci sono 3.000 casi di coaguli di sangue nella popolazione e dato che stiamo immunizzando così tante persone è inevitabile che ci siano casi di coaguli in contemporanea ai vaccini, ma non dovuti a essi». Non solo. Il professore spiega che «anche il Covid causa coaguli di sangue, quindi i rischi di non vaccinarsi sono di gran lunga superiori ai rischi posti dal vaccino».
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Scienziati divisi
Ma il tema dei potenziali rischi dell’antidoto di AstraZeneca divide gli scienziati e c’è chi, come il professor Neil Ferguson, medico, epidemiologo e docente di biologia matematica, sostiene che il vaccino anglo-svedese potrebbe non essere adatto ai giovani se il suo legame con i coaguli di sangue si dimostrasse vero. È consigliatissimo per le persone anziane e di mezza età, ma «l’equilibrio del rischio diventa leggermente più complicato nei gruppi più giovani».
Prof Neil Ferguson's warning to young people over AstraZeneca vaccine blood clots risk https://t.co/RCkqRhLLCH
— Birmingham Live (@birmingham_live) April 5, 2021
Pregliasco: «Vaccino, trombosi eventi rari. Chi ha ricevuto la dose non contagia altre persone»
Indagine in corso
La trombosi del seno venoso cerebrale consiste nell’ostruzione dei vasi che drenano il sangue deossigenato dal cervello e può causare ictus o edema cerebrale. Gli scienziati del Regno Unito affermano di non aver registrato casi di trombosi in persone che hanno ricevuto Pfizer, ma di non disporre di prove sufficienti a suffragio dell’ipotesi che AstraZeneca aumenti il rischio. La Germania il mese scorso si è mossa in direzione contraria alle indicazioni del regolatore europeo e ha vietato AstraZeneca per gli under 60, perché teme un collegamento con la trombosi. I funzionari di Francoforte hanno registrato 31 casi su 2,7 milioni di persone che hanno ricevuto il vaccino (pari allo 0,0012%) ed è scattato l’allarme. In confronto, gli esperti dell’Università di Cambridge stimano che il rischio di morire di Covid per chi ha tra 25 e 44 anni sia 33 volte superiore. Il professor Adam Finn, ricercatore dell’Università di Bristol e consigliere governativo sui vaccini, spiega: «L’estrema rarità di questi eventi nel contesto dei molti milioni di dosi somministrate significa che ricevere il vaccino è di gran lunga la scelta più sicura in termini di minimizzazione del rischio individuale di malattia grave o morte». L’Agenzia regolatrice inglese di farmaci annuncia che è in corso «una rigorosa revisione sul tipo raro e specifico di coaguli di sangue. Sulla base di questa analisi, i benefici dei vaccini contro Covid continuano a superare i rischi ed è consigliato continuare a vaccinarsi».
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