Crescono le sottovarianti di Omicron. A dare l'allarme è il report settimanale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che continua a «monitorare da vicino le varianti di interesse XBB e BQ.1» con un messaggio ai paesi membri a cui viene consigliato di seguire lo stesso iter. Il report fa riferimento al periodo che va dal 24 al 30 ottobre 2022.
In questo lasso di tempo la sottovariante Omicron BA.5 e le sue mutazioni hanno continuato a essere dominanti nei casi di positività, rappresentando il 73,2% delle sequenze analizzate tramite il sistema Gisaid. Le sottovarianti date in aumento sono: Cerberus, passata dal 13,3% al 16,2% e la XBB, ribattezzata Gryphon e considerata dall'Oms «la più immunoevasiva mai vistà», salita dall'1,5% al 2,0% in pochissimi giorni.
Sottovarianti, l'Iss: «In Italia cerberus è al 30,7%»
In Italia è stato registrato un aumento incredibile della variante Cerberus, indicata con la sigla BQ.1. «Analogamente a quanto segnalato in altri Paesi in questa indagine si evidenzia BQ.1 in significativo aumento, con una prevalenza pari a 30,7%». Questo è quanto evidenzia il sondaggio lampo condotto dall'Istituto superiore di sanità (Iss) e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, con i dati relativi all'8 novembre scorso.
In particolare, secondo l'indagine rapida (flash survey) «la variante BQ.1 è attenzionata a livello internazionale per la presenza di ulteriori mutazioni rispetto a BA.5, (quali ad esempio la mutazione R346T caratteristica di BQ.1.1), nella sequenza codificante la proteina spike, mostrando un significativo vantaggio di crescita rispetto ad altre varianti», ricordano gli esperti.