Vaccino mRNA personalizzato per melanoma testato nel Regno Unito

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Sabato 27 Aprile 2024, 12:14

Il Regno Unito ha avviato una sperimentazione significativa di un vaccino mRNA personalizzato contro il melanoma, uno dei tumori della pelle più pericolosi. Questa iniziativa, realizzata in collaborazione con il National Health Service (NHS), è considerata un importante passo avanti nella lotta contro il cancro. Uno dei primi pazienti trattati è Steve Young, 52 anni, di Stevenage, che ha subito un intervento in agosto per rimuovere un melanoma dal cuoio capelluto. Successivamente, ha iniziato a ricevere il vaccino personalizzato presso l'University College London Hospitals (UCLH), abbinato all'immunoterapico pembrolizumab. L'obiettivo è addestrare il sistema immunitario a riconoscere ed eliminare eventuali cellule tumorali residue, riducendo il rischio di recidiva del 49% dopo tre anni, come mostrato dai dati di uno studio di fase II.

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Il vaccino, chiamato mRNA-4157 (V940), utilizza la tecnologia dei vaccini COVID e si trova attualmente in fase di test nei studi di fase III. Non è ancora disponibile di routine nel NHS al di fuori degli studi clinici, ma è in sperimentazione anche in altri paesi come l'Australia. Il vaccino viene personalizzato per ogni paziente, basandosi sulla firma genetica unica del loro tumore.

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Secondo la ricercatrice Heather Shaw dell'UCLH, il vaccino ha il potenziale di trattare efficacemente il melanoma e sta venendo sperimentato anche su altri tipi di tumore, come quelli di polmone, vescica e reni. Shaw descrive il trattamento come uno dei più promettenti visti negli ultimi anni, con «effetti collaterali relativamente tollerabili» e la speranza di diventare un punto di svolta nella cura del cancro.

Il trial britannico fa parte di un più ampio studio internazionale che mira a reclutare tra i 60 e i 70 pazienti in 8 centri, tra cui Londra, Manchester, Edimburgo e Leeds. I pazienti ammessi al trial devono aver subito la rimozione chirurgica del melanoma ad alto rischio nelle ultime 12 settimane. Steve Young, in cura a Londra, ha condiviso la sua esperienza in un'intervista con 'BBC Radio 4', sottolineando l'importanza di avere una opzione attiva contro il cancro, considerandola una forma di combattimento contro un "nemico invisibile".

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