Charlie Sheen, l'attore malato di Aids, spuntano almeno cinque video porno: «Pagò per non farli diffondere»

Charlie Sheen (ilmessaggero.it)
di Giacomo Perra
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Mercoledì 25 Novembre 2015, 11:13 - Ultimo aggiornamento: 12:11

Ancora guai per Charlie Sheen. A poco più di una settimana dalla confessione tv sulla sua sieropositività e dopo la rivolta delle ex, pronte a denunciarlo per non essere state, a loro dire, messe al corrente delle sue condizioni di salute nel corso delle rispettive relazioni, ora l’attore di “Hot Shots!” si trova al centro di un nuovo scandalo. Sesso, droga e videotape: gli ingredienti assomigliano tanto al titolo di un film ma, a quanto pare, sarebbero il sale della trama di una brutta storia realmente accaduta.

A raccontarla è il portale radaronline.com, secondo cui per evitare la diffusione di almeno cinque “filmini” hot, con protagonisti lo stesso Sheen e, in ordine sparso, donne, uomini e persino un transessuale, il cinquantenne interprete di “Platoon” sarebbe stato costretto a sborsare ben 10 milioni di dollari.

Cifra che quindi, a differenza di quanto sostenuto dal divo nell’intervista rilasciata al talk show “Today”, non sarebbe stata corrisposta ai presunti estorsori solo in cambio del silenzio sul suo contagio da HIV. “Queste persone - ha spiegato un insider al sito web americano - avevano capito che Charlie avrebbe pagato molto di più di qualsiasi tabloid per assicurarsi che i sextape venissero distrutti”.

Cosa poi effettivamente avvenuta, anche se, a dirla tutta, tracce di un filmato sarebbero tuttora in circolazione, visto che, attraverso le sue fonti, radaronline ha ammesso di aver visionato alcune clip, realizzate nel Nevada nel 2011, che ritrarrebbero Sheen durante un rapporto orale con un uomo e nell’atto di fumare crack.

Tra l’altro, il video, uno dei cinque sopraccitati in cui sarebbero stati immortalati anche due ménage à trois con la terza moglie della stella hollywoodiana, Broooke Mueller, attrice principale fissa, sarebbe parte di una causa milionaria risalente al 2011. In questa, Sheen, che sembrerebbe aver subito un tentativo di ricatto anche dalla Mueller, sarebbe stato trascinato con l’accusa di aver ordito un complotto per adescare e portarsi a letto, in una stanza d’albergo di Las Vegas e nonostante un disagio clinico relativo ad un herpes, il suo partner occasionale, quello con cui appunto avrebbe fatto sesso non protetto e utilizzato droga.

Interpellato dal portale, l’avvocato difensore della persona offesa ha negato che il sextape, “girato per rivivere di nuovo quella magia”, sia legato alla querelle giudiziaria, poi risolta, pare, da Sheen dietro il pagamento di 20 milioni, versati con la certezza che la registrazione del suo incontro ravvicinato sarebbe stata cancellata. Una certezza rivelatasi bugiarda.