Franca Sozzani di sé diceva: «Sono una pantera in lotta»

Franca Sozzani di sé diceva: «Sono una pantera in lotta»
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Giovedì 22 Dicembre 2016, 18:16
Lo stile? «Oggi non ce n'è uno. Secondo me le persone dovrebbero comprare più specchi che abiti per vedersi prima di uscire: per inseguire la moda c'è gente disposta a tutto ma io penso che bisogna corrispondere con gli abiti alla propria personalità, questo è lo stile. Se devo diventare la testimonial di firme, una specie di prototipo di qualcun altro, allora che mi paghino».

Già questa frase racconta molto della personalità di Franca Sozzani, morta oggi a 66 anni. Per anni e anni la 'nostrà Anna Wintour ha dettato la linea in tema di moda, stilisti, modelli e stile. Franca: Chaos and Creation era il film-testamento che il figlio Francesco Carrozzini, superstar della fotografia di moda, aveva presentato con successo a Venezia73, svelando molti aspetti poco noti della madre. Già alla Mostra del cinema la Sozzani era malata ma aveva fatto giurare a tutte le persone coinvolte per il documentario di non far uscire la notizia in alcun modo. Nel giornalismo di moda era cresciuta, sin da Vogue Bambini a fine anni '70 fino a diventare direttore di una delle testate cult del settore, Vogue Italia. Sulla sua personalità tosta, la fama di poter decidere le sorti di stilisti, brand e modelle, lei ovviamente negava: «è una leggenda, se hai talento vai avanti e la stampa non conta. Io dico - aveva detto in una intervista all'ANSA a settembre - non si semina sul cemento e se sei in gamba la strada la trovi indipendentemente da tutti». «Girare questo documentario è stato come andare in analisi. Tutto è cominciato come una storia di ricordi, il padre di Francesco che stava morendo e lui che voleva tenersi una cosa intima che glielo ricordasse. Io però ho parlato a briglia sciolta dicendo cose che forse non dovevo, ma ormai è troppo tardi per tornare indietro. Non volevo espormi troppo, ma se non ti esponi non sei vera e io sono autentica, anche se poi me ne pento», diceva la Sozzani. Rileggendo certe frasi dette dal figlio tante cose ora appaiono più chiare. «È una lettera d'amore a mia madre che è una donna che ha fatto tante rinunce a livello personale». Angelo guerriero, creatura botticelliana (per i lunghi capelli biondi ondulati che porta da sempre), figura stendhaliana o pantera? Franca Sozzani non aveva esitazioni a definirsi. «Pantera di sicuro, ho lottato tutta la vita per quello che ho fatto, me lo sono guadagnato con la lotta tutto, la determinazione è la mia guida. Prendiamo Vogue, sulla carta doveva essere solo 'glossy', un giornale con bei cappotti e belle gonne, invece l'ho usato per lanciare messaggi, appoggiare campagne».

Non si definiva una donna di potere, come pure era: «Sono una donna che lavora e lavora parecchio e si è battuta per cose che ha voluto, anche rischiando, per tre volte mi stavano licenziando, ma se fai un lavoro in cui credi e hai la fortuna che ti riconoscono le cose che hai fatto, sì forse a quel punto hai potere, che vuol dire che hai vinto tu nell'esporre le tue idee». È sempre stata considerata della stessa pasta di Anna Wintour, la direttrice di Vogue. «Abbiamo cominciato insieme, stesso mese e stesso anno, 28 anni fa.
Siamo diverse, lei sì che è una donna di potere. Anche nel carattere. Io sono leggera, non drammatizzo mai, penso che le difficoltà vadano superate, non voglio farmi prendere dal panico», diceva a settembre a Venezia, aggiungendo: «ho tanti sogni, non ho mai smesso di sognare e creare progetti. Voglio fare altre cose non solo essere seduta in una prima fila a vedere vestiti».
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