Così l'Expo racconterà l'Italia: già 1300 eventi culturali in tutto il Paese

Così l'Expo racconterà l'Italia: già 1300 eventi culturali in tutto il Paese
di Fabio Isman
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Sabato 24 Gennaio 2015, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 13:22


Ne esce un quadro di “cultura diffusa”», che forse nessun altro Paese potrebbe vantare ed organizzare altrettanto ricco. Questo “cartellone” verrà accompagnato da uno spot televisivo sul tema, con la voce, assai nota, di un attore quanto mai ben voluto dal pubblico come Toni Servillo: l’indimenticato protagonista de La grande bellezza, e mille altri film, dal Divoa Gomorra, quattro David di Donatello e quattro Nastri d’argento. Eventi e spot saranno presentati oggi, a Palazzo Chigi, dal ministro Dario Franceschini; «ma queste sono solo le prime manifestazioni culturali finora organizzate: saranno, di sicuro, parecchie di più», dice.



I PADIGLIONI

Perché all’Expo manca ormai poco, e, da tempo tutto è in piena attività. Una serie di Paesi hanno presentato i loro padiglioni nazionali. Il più recente è quello del Vietnam: una teoria di fiori di loto sull’acqua, sopra i cui calici fioriscono alberi verdi; ne vediamo il “concept” nelle sale del Vittoriano fino al 26 gennaio; mentre all’aeroporto di Fiumicino è la “preview” del padiglione del principato di Monaco (fino al 1. febbraio): il «primo Paese senza tonno a pinne blu», punta su un grande tappeto verde sghembo quale tetto della propria “casa”. All’Expo parteciperanno tutti i grandi (e piccoli) Paesi: dall’Afghanistan allo Zimbabwe, sono oltre 130. Lo slogan austriaco è «Respira Austria»; il padiglione d’Israele, si intitolerà ai Campi di domani, e mostrerà un grande pratone verticale; e «Non di solo pane vive l’uomo» è, ovviamente, il messaggio della Santa Sede.



Ma oltre a quanto accadrà nell’area Expo, un grande rilievo avrà tutto quanto l’accompagna e circonda. Il nostro Paese ha fatto dell’evento una vetrina per raccontarsi al mondo; un’occasione per ribadire l’orgoglio nazionale. Così Milano ospiterà, contemporaneamente, 26 grandi mostre: da Giotto e Leonardo, alla fotografia d’autore, all’architettura e la scienza. Tramontata l’idea (di Vittorio Sgarbi) di ottenere i Bronzi di Riace, Palazzo Reale sarà teatro della «più grande esposizione mai ideata in Italia», dice il sindaco Giuliano Pisapia, sul genio leonardesco (e sui suoi disegni sull’acqua s’impernia una rassegna all’Acquario), insieme alla mostra di Giotto. E anche i disegni di Michelangelo, coniugati con la fortuna che hanno avuto. A Roma, l’evento più grande sarà invece la mostra su Matisse, alle Scuderie del Quirinale.



ARTE

Sei grandi esposizioni verranno però prodotte proprio dal Ministero; una, Il fascino dell’Italia dal Rinascimento al Novecento, nel piano nobile della Villa Reale a Monza, dal 22 aprile al 6 settembre: che torna, così, ad aprirsi alle grandi manifestazioni, dopo decenni di grave abbandono; un lieto ritorno. A Pompei, vi sarà Pompei e l’Europa 1748 - 1943, a narrare il fascino della “città sepolta”: l’inizio degli scavi, la sua fama in tutto il Continente non appena fu riscoperta. Brescia si dedicherà invece aDa Galli a Romani: le eccezionali scoperte archeologiche della città, con cui se ne ricostruisce tutto l’iter, troppo dimenticate. E la “porta d’ingresso” del Padigione Italia sarà la Ebe di Canova, che dialogherà con un artista contemporaneo. Ma il Padiglione stesso avrà un grande richiamo a due eccellenze italiane nel mondo: il restauro (e un’installazione a forte impatto emozionale riprodurrà multimedialmente il crollo della Basilica con la lunetta di Cimabue); e il Comando dei carabinieri per la tutela culturale, il primo reparto del genere al mondo (nasce nel 1969: un anno prima che l’Unesco chieda ai paesi del mondo di istituirli), e ha fatto scuola per tutti i Paesi che hanno poi voluto strutture analoghe: esporrà uno dei grandi recuperi operati, uno dei capolavori restituiti dal Getty Museum e fuggite dall’Italia con la Grande Razzia archeologica, dal 1970 in poi. Al Padiglione Italia vi saranno anche altre opere: dal museo preistorico Pigorini e quello dell’Arte orientale, entrambi di Roma. Ma il “cartellone” sistemizza tutto quanto vi sarà di cultura, nel periodo, nella penisola: dai Candelieri di Sassari, a Umbria Jazz, al teatro di Taormina, al Palio di Siena. Una grande Italia, davvero tutta da conoscere e frequentare.
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