Mourinho, i tifosi lo chiedono l'esonero sui social. Le cessioni (che non si sbloccano) e la società (che non parla): cosa succede ora

Il direttore sportivo, Tiago Pinto, è stato messo alla porta e nonostante questo è l’unico dirigente ad apparire davanti alle telecamere nel pre-partita di ieri. Dopo la sconfitta, invece, si è presentato solo Andrea Belotti. Non pervenuta la Ceo Lina Souloukou. Il risultato, dunque, è un tutti contro tutti sui social dove il principale colpevole rischia di diventare lo Special One

Crisi Roma, crescono gli anti-Mourinho: «Esonero subito». Le cessioni (che non si sbloccano) e la società (che non parla): cosa succede ora
di Gianluca Lengua
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Lunedì 15 Gennaio 2024, 10:26 - Ultimo aggiornamento: 18:55

È il solito tutti contro tutti. Quando la Roma vive un periodo di appannamento i tifosi vanno alla ricerca del capro espiatorio. Dalla società, al tecnico, arrivando alla squadra, la piazza è divisa e sono in molti ad essere passati da “mourinhani” ad “anti-mourinhani”. È come se il portoghese avesse fatto il suo tempo nella Capitale, che tutto ciò che poteva dare si è esaurito con la vittoria della Conference League e quella sfiorata dell’Europa League.

@ilmessaggero.it Il tecnico della Roma alla vigilia della partita contro il Milan: «C’è un allenatore che basta il suo nome alla gente per pensare che si chiami José Mourinho Harry Potter e non Jsoé Mourinho Felix e alza subito il livello di esigenze e aspettative». . . . [#IlMessaggero] #mourinho #josemourinho #harrypotter #roma #asroma #calcio #sport #seriea ♬ suono originale - Il Messaggero

Il gioco (che non piace) e le dichiarazioni

Il suo gioco non piace più e le dichiarazioni non sortiscono l’effetto desiderato. Lui appare poco incisivo per via dell’imminente scadenza di contratto che lo costringe ad essere diplomatico verso la società. Società che non fa poco e niente per aiutarlo in una situazione che ha del paradossale. Contro il Verona, ad esempio, mancheranno in difesa Mancini (squalificato), Ndicka (infortunato), Smalling (infortunato), Kumbulla (infortunato), oltre a Cristante (squalificato) che si sarebbe potuto adattare a centrale.

Restano Huijsen (18 anni arrivato a gennaio dalla Juventus) e Llorente. Difficoltà che si sommano ai problemi atavici di Dybala e alla scarsa resa degli esterni. Insomma, una squadra ridotta ai minimi termini che non si può integrare con il mercato per via dei paletti imposti dal fair play finanziario che costringono il club a cedere prima di comprare.

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Le cessioni e la società che non parla

E a proposito di cessioni, dovrebbero andare in porto quelle di Renato Sanches e Spinazzola, ma entrambi faticano a trovare chi è disposto a ingaggiarli. C’è poi la società che nel bene o nel male ha scelto di non parlare, di non indicare una strada e di non spiegare il progetto sportivo. Il direttore sportivo, Tiago Pinto, è stato messo alla porta e nonostante questo è l’unico dirigente ad apparire davanti alle telecamere nel pre-partita di ieri. Dopo la sconfitta, invece, si è presentato solo Andrea Belotti. Non pervenuta la Ceo Lina Souloukou. Il risultato, dunque, è un tutti contro tutti sui social dove il principale colpevole rischia di diventare José Mourinho. Anche se qualcuno ricorda: «Esonerandolo non arriverebbero Klopp e Guardiola, ma un traghettatore che non potrà che fare peggio». In effetti si rischia di passare dalla padella alla brace.

 

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