È stato un punto fermo della nazionale di Emerse Faé, ha marcato Osimhen in finale con la Nigeria senza farlo respirare e nel giro di sei mesi è diventato uno dei difensori più forti in Europa. Even Ndicka non si è aggiudicato solo la Coppa d’Africa con la Costa d’Avorio, ma in un attimo è diventato un valore inestimabile per la Roma di De Rossi. Oggi in giallorosso non lo venderebbero per meno di 20 milioni, una plusvalenza inestimabile considerando che se lo sono aggiudicato a parametro zero dall’Eintracht Francoforte pagandone solo 4. Nella lunga cavalcata degli elefanti culminata ieri con la vittoria del trofeo davanti a un pubblico impazzito, Ndicka non ha ma saltato una partita né è sta stato mai sostituito. Una nazionale che in sette partite ha incassato solamente 8 gol, valore che si è impennato per via del 4-0 contro la Guinea Equatoriale.
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Ha comandato la difesa, rigorosamente a quattro, in tutte le partite dettando tempi e movimenti. Una crescita impressionante rispetto a quando José Mourinho lo ha accolto la scorsa estate alla Roma. È lo Special One ad averlo migliorato difensivamente, grazie soprattutto all’infortunio di Smalling che lo ha costretto a utilizzarlo nonostante ancora non fosse pronto: «Tiago Pinto mi aveva detto che era perfetto per fare la panchina e crescere con me, è diventato titolare in ogni partita per via della situazione», ha confessato José in una delle tante conferenze stampa.