La banana mangiata da Dani Alves?
Sarebbe solo un frutto del marketing Foto

La banana mangiata da Dani Alves? Sarebbe solo un frutto del marketing Foto
di Gianluca Cordella
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Martedì 29 Aprile 2014, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 22:02

E se fosse tutta una trovata di marketing? La banana lanciata verso Dani Alves, raccolta e mangiata dal giocatore blaugrana durante Villarreal-Barcellona, era in realtà un “ciak” di una campagna di sensibilizzazione studiata a tavolino. O, almeno, così sostiene il quotidiano sportivo spagnolo As, che riporta oggi le dichiarazioni di tale Guga Ketzer, nome che da questa parte dell'Oceano potrebbe non dire molto a molti, ma che in Brasile è una celebrità nel mondo della comunicazione, in quanto socio e vicepresidente dell'agenzia Loducca. Quella che gestisce l'immagine di Neymar. Ketzer, parlando al sito brasiliano specializzato in media e comunicazione, Meio e Mensagem, ha rivelato di aver pianificato la trovata proprio insieme al suo giovane cliente e a Dani Alves, stanchi di esser presi di mira dagli insulti razzisti dei tifosi avversari.

In particolare il giovane attaccante, bersagliato dalla stupidità xenofoba nel corso del derby con l'Espanyol, avrebbe deciso insieme al padre e ai suoi collaboratori di cercare un modo convincente per rispondere. «Un gesto vale più di mille parole - spiega Ketzer - Un gesto non necessita di traduzioni e quello che stiamo vedendo in queste ore lo conferma. L'idea di mangiare la banana è venuta proprio a Neymar, poi Dani l'ha fatta sua». D'altra parte anche Alves era stanco di subire e cercava una risposta valida. «Il problema in questi casi è che quanto più ti arrabbi, più ti prendono di mira», aggiunge Ketzer.

Niente di meglio, dunque, di un gesto semplice e naturale per irridere i razzisti di turno.

Tornando ad As, come prova per “smascherare” la trovata di marketing il quotidiano utilizza anche un altro fatto significativo: nel pomeriggio successivo a Villarreal-Barcellona il marchio di abbigliamento che porta il nome di Luciano Huck - star della tv in Brasile nonché grande amico di Neymar - aveva già pronte per la vendita le magliette con la banana e l'hashtag #somostodosmacacos, lanciato poche prima dallo stesso Neymar su twitter. Prezzo di vendita: 25 euro. Cifra non esagerata ma che, alla fine della fiera, è proprio ciò che scatena il dibattito. Un'azione pubblicitaria studiata a tavolino può in qualche modo offuscare l'efficacia di un gesto sembrato spontaneo che lancia un messaggio comunque importante e chiaro e che ha trovato migliaia di solidali imitatori in giro per il mondo? attenzione, il dibattito è scivoloso più o meno come una buccia di banana.

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