L'AM Ferentino vuole la finale: «Active Network avversario alla nostra portata»

AM Ferentino
di Diego Cappelli
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Mercoledì 30 Dicembre 2015, 19:35 - Ultimo aggiornamento: 19:42
Due anni fa vicini a un’impresa che si fermò a pochi centimetri dal traguardo, adesso la voglia di prendersi una bella rivincita e dimostrare che attraverso il lavoro, la forza delle idee, l’impegno quotidiano e i piccoli passi si possono raggiungere grandi risultati. L’AM Ferentino si avvicina alla Final Four con la ferma volontà di ritagliarsi un ruolo da protagonista: «Il nostro obiettivo è arrivare a martedì, a giocarci la finale», esordisce senza mezzi termini mister Luciano Mattone . Prima, però, bisognerà battere l’Active Network. «Un avversario forte, che fa della tecnica, della velocità e del possesso palla le sue caratteristiche principali – continua Mattone -. Una squadra che è cambiata molto rispetto a quella che abbiamo affrontato lo scorso anno, che è cresciuta e sta dominando il girone A. Ma noi non ci sentiamo affatto inferiori e sicuramente scenderemo in campo senza alcun timore reverenziale».

L’entusiasmo e la fiducia non mancano di certo, anche se dal fronte “infermeria” non arrivano buone notizie: Kodama, Matheus Ferreira e Frattali, infatti, non sono al meglio. «Dispiace arrivare a questo appuntamento in condizioni non ottimali – continua l’allenatore – ma dobbiamo fare di necessità virtù e concentrarci sulle armi che avremo a disposizione. Più che guardare gli assenti o gli avversari preferisco pensare alla mia squadra, al gioco che dovremo proporre in campo».

Perché l’esperienza di due anni fa ha lasciato parecchio amaro in bocca, ma ha anche insegnato molto: «Dalla due giorni di Fiano Romano abbiamo imparato che alla Final Four non esistono pronostici affidabili, ogni partita va giocata sul campo – sottolinea Mattone -. Inoltre sappiamo che per poter arrivare in fondo, e magari alzare al cielo il trofeo, serve l’apporto di tutti. Le risorse a disposizione vanno utilizzate e gestite al meglio, per cui avremo bisogno di tutti i nostri ragazzi».

Una società che è cambiata, con l’ingresso “dell’anima” AM Frosinone e in particolare di Christian Arduini, e che ha continuato a crescere anche dal basso con le sue giovanili; dall’altra parte una prima squadra che, rispetto alle concorrenti, ha mantenuto la stessa pelle, aggiungendo solo qualche “mattoncino” (Piccirilli, Emanuele Scaccia e Rossi le novità rispetto alla stagione 2014-2015). «Credo che questa filosofia ci ha aiutato negli anni a consolidare il nostro gioco – conclude Mattone – adesso i ragazzi si conoscono benissimo, hanno assimilato schemi e impostazione quasi alla perfezione. Alla lunga può essere un vantaggio, difficile che possa esserlo anche in una competizione come la Final Four. Ma la forza e la coesione del gruppo farà la differenza anche qui». 
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