La rivoluzione in casa Roma è cominciata. Il primo tassello si chiama José Mourinho, un tecnico voluto fortemente dal presidente Dan Friedkin che per lui ha una passione di vecchia data. L’idea è nata dopo l’esonero al Tottenham che ha portato ad alcune telefonate conoscitive per spiegare al tecnico le ambizioni della Roma. Poi, Dan, il figlio Ryan, il dg Pinto e il Ceo Fienga sono volati a Londra per definire l’accordo. Era martedì 27 aprile, due giorni prima della semifinale contro lo United. Il resto lo hanno fatto gli avvocati e Jorge Mendes, il super agente portoghese di Mourinho e legato strettamente anche a Pinto. Saranno principalmente loro a costruire la Roma del futuro scegliendo i profili più adatti al tecnico, ma senza stravolgere il piano di risanamento della società. Esterni alti di corsa e qualità, centrocampisti di fisicità e decisi sui contrasti e attaccanti da almeno 25 gol a stagione, sono solo alcune delle caratteristiche dei giocatori più utilizzati nel 4-2-3-1 di Mou. Un modulo (assieme 3-4-3) messo in campo nell’ultimo anno al Tottenham, ma anche al Chelsea, al Real Madrid e con l’Inter del triplete. Approderà alla Roma a fine della stagione in corso e metterà in atto una vera e propria rivoluzione tecnica già in parte concordata con i Friedkin.
Come giocherà la Roma di Mourinho
In prima battuta analizzerà tutti i giocatori in prestito e che non saranno riscattati, quello che ha più chance di restare dovrebbe essere Kluivert, suo pallino già nel 2017 quando con il Manchester United ha battuto l’Ajax in finale di Europa League. Mou si è avvicinato a Justin e gli ha detto: «Sono contento che stai facendo bene, un altro anno e poi ti voglio qui con me». Di anni da quella partita ne sono passati quattro, ma chissà se quando Justin rientrerà dal Lipsia Mourinho non chieda alla proprietà di lavorarci sopra. E a proposito di esterni, avrà a disposizione Zaniolo che incarna sia fisicamente che tatticamente il suo calciatore tipo. Un amore già sbocciato perché il Tottenham nella scorsa sessione di mercato (prima che si infortunasse per la seconda volta) avrebbe fatto follie pur di averlo, proprio perché Mourinho lo aveva chiesto alla proprietà.
Ci sarà da risolvere anche il caso Mkhitaryan: non ha ancora messo la firma sul rinnovo di contratto che scadrà il 30 giugno e la scelta dello Special One potrebbe portarlo ad allontanarsi dalla capitale.