Nasa: «Geyser giganteschi di vapore d'acqua salata su Europa, luna di Giove. Vita aliena? No, ancora troppo presto»

NASA/ESA/W. Sparks (STScI)/USGS Astrogeology Science Center
di Paolo Ricci Bitti
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Lunedì 26 Settembre 2016, 20:02 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 12:20
Guarda che luna, guarda che mare, anzi che oceano nasconde la calotta ghiacciata di Europa, una delle quattro lune di Giove. E guarda anche che geyser, altro che quelli islandesi. Questa volta la Nasa ha calato carte decisive per provare, sia pure "solo" attraverso immagini del telescopio spaziale Hubble perché la prima sonda potrebbe arrivare lassù solo nel 2030, la presenza più volte ipotizzata di un'oceanica massa di acqua allo stato liquido sotto la crosta ghiacciata del setellite gioviano che è grande poco meno della Luna. In realtà, visto che la presenza di acqua allo stato liquido (e salata) è data ormai per scontata, i "sorprendenti fenomeni" annunciati dalla Nasa sono geyser (enormi, visto che si calcola siano alti fino a 200 km) che bucano la spessa calotta ghiacciata di Europa.

Erano già stati ripresi in un'occasione da Hubble, nel 2012 ma poi queste immagini, che sono al limite della portata del telescopio di Nasa e Esa, sono talmente vaghe che devono essere interpretate e confrontate con altri mille dati per distillare nuove conoscenze come quelle rivelate nella conferenza dalla Nasa.

Va da sé che la presenza di acqua in questo stato autorizza a pensare alla possibile presenza di forme di vita, anche se questa circostanza viene esclusa dal tema dell'annuncio odierno da parte della stessa Nasa con un tweet:




Vita o non vita questi geyser rappresentano una manna dal cielo per la ricerca perché potrebbe essere non più necessario dover perforare la calotta ghiacciata della luna gioviana per raggiungere quell'acqua salata e riscaldata dall'attività tettonica della luna gioviana, una massa che vale due volte l'acqua presente sulla Terra. L'impresa di raggiungere quell'acqua, possibile culla di vita aliena, del resto, al momento è fantascientifica perchè le trivelle di cui sono dotate le sonde attuali riescono a penetrare solo per pochi metri i terreni su cui operano.


NASA/ESA/W. Sparks (STScI)/USGS Astrogeology Science Center​

Se la scoperta venisse confermata, Europa diventerebbe la seconda luna del Sistema solare ad avere pennacchi di vapore acqueo insieme a Encelado, satellite di Saturno.

I primi indizi della presenza di geyser sulla superficie di Europa erano già stati raccolti nel 2012 dai ricercatori del Southwest Research Institute a San Antonio, in Texas, i primi a scoprire prove dirette dell'esistenza di pennacchi di vapore alti fino a 160 chilometri nella regione del polo sud. Questa ipotesi viene confermata ora dal gruppo di William Sparks, dello Space Telescope Science Insitute di Baltimora, che grazie ad Hubble è riuscito a osservare la presenza dei geyser durante il transito di Europa davanti a Giove in tre diverse occasioni nell'arco di 15 mesi. I dati sono pubblicati in uno studio sull'Astrophysical Journal. Ulteriori prove dell'attività eruttiva potrebbero arrivare in futuro grazie alla vista a infrarossi del James Webb Space Telescope, il cui lancio è previsto per il 2018. La Nasa sta inoltre progettando una missione diretta su Europa per studiare i pennacchi durante una serie di passaggi ravvicinati. L'attenzione è così concentrata su Europa perchè ricerche recenti condotte dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa indicano che nell'oceano nascosto di Europa potrebbe esserci il giusto equilibrio chimico per sostenere la vita.

Su Europa sarebbe infatti attivo un ciclo di produzione di idrogeno e ossigeno simile a quello del nostro pianeta tanto da poter alimentare forme di vita.
Serve però ancora parecchia pazienza: per ingannare l'attesa meglio guardare immagini e rappresentazioni di quel mondo di ghiaccio che è Europa, il più liscio e sfavillante tra i personaggi del sistema solare.



 
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