Mobile perché smaterializzato e virtuale, grazie a tecnologie che permettono di lavorare ovunque si voglia e quando si vuole. La tecnologia, inoltre, deve rispondere in maniera intelligente alle future necessità del lavoratore in modo da permettergli di concentrarsi esclusivamente sulla sua professionalità, facilitandolo in mansioni ripetitive e noiose che possono deconcentrarlo, sviluppandone le caratteristiche in modo naturale. Gli strumenti di lavoro nel prossimo futuro sfrutteranno l'ergonomia e i movimenti naturali ed istintivi dei lavoratori, specie di chi si affaccerà al mondo del lavoro tra qualche anno, i Millennials e la generazione Z, già abituati da piccoli a interagire con strumenti digitali e tecnologici.
Grande importanza è data anche all'ambiente sociale e all'environmental, con strutture e servizi sempre più green e sostenibili.
A sostenere e supportare il lavoro del futuro tecnologie già presenti adesso e che nei prossimi anni esploderanno, come l'intelligenza artificiale e la realtà virtuale e aumentata: «La realtà virtuale sarà fondamentale nelle simulazioni di operazioni di lavoro, in modo da permettere una formazione sempre più efficace – dice Jorg Hartman, head of product Category Management – la tecnologia è in grado di sviluppare la maggior parte di queste cose, ma la loroimplementazione è data dall'avere una corretta strategia aziendale». Tra gli scenari professionali che subiranno il disrupt tecnologico ci sono il campo medico sanitario – che grazie all'Intelligenza artificiale riuscirà a migliorare alcuni strumenti previsionali alleviando il ruolo dei medici – quello finanziario – con strumenti ad AI per evitare le frodi analitiche – quello dei trasporti – con elementi di realtà aumentata, fino ad arrivare al manufatturiero e al campo dell'educazione.
Nonostante alcuni di questi scenari siano attualmente già attivi – la stessa Fujitsu utilizza alcune delle sue tecnologie, per esempio in campo di cibersicurezza e intelligenza artificiale – c'è ancora una sacca di resistenza da parte degli imprenditori sull'utilizzo di strumenti innovativi, come ha spiegato l'analista di PAC Nick Mayes: «Il 60% degli imprenditori intervistati da PAC sta lavorando sul boundary less workplace, utilizzando open innovation e crowdsourcing come modi per generare nuove idee prodotti e servizi. Il 47% vuole implementare assistenti digitali virtuali nei prossimi due anni, ma solo meno di un terzo pianifica di pemettere agli impiegati di utilizzare qualsiasi dispositivo per accedere ai dati aziendali».
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