Robot progettati per fare sesso: gli umanoidi ridurranno l'attività di prostitute e il contagio di malattie

Robot progettati per fare sesso: gli umanoidi ridurranno l'attività di prostitute e il contagio di malattie
di Rachele Grandinetti
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Venerdì 26 Agosto 2016, 19:26 - Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 00:22
Umanoidi con cui avere rapporti sessuali. Non è un nuovo capitolo di Ritorno al futuro: è realtà. Lo scienziato John Danaher, insieme ad un team della Nui Galway (Università Nazionale d’Irlanda), sta mettendo a punto un robot pensato per il sesso. Perversione? No, secondo il professore. Danaher, infatti, racconta che il progetto hi-tech potrebbe avere importanti risvolti a livello sociale riducendo il traffico di prostitute e i rischi di contrarre malattie sessualmente trasmissibili (a patto che, ovviamente, si faccia un uso esclusivo del robot). Non solo. Perché chi crede in questo lavoro mette sul tavolo anche i risvolti emotivi: “I cyborg - sostiene Danaher - sono in grado di soddisfare desideri sessuali variegati e sono liberi da vincoli, complicazioni e dalla paura di un insuccesso”. Ovvero: zero ansia da prestazione.

Certo, quando un rapporto consumato a due diventa unilaterale è più facile non sentire addosso quella pressione che proviene dal desiderio di dover (voler) appagare il partner. Eppure c’è chi sostiene che anche con un robot, anzi, soprattutto con un robot, la tensione e il timore di un fallimento salgano. Il motivo? Il confronto con la perfezione. David Levy, esperto di intelligenza artificiale e autore del libro “Amore e sesso con i robot”, già anni fa prefigurava uno scenario in cui avere rapporti o sposarsi con un automa sarebbe stata una realtà e non film di fantascienza. Ma sotto le lenzuola, secondo Levy, l’umano potrebbe non sentirsi all’altezza dell’umanoide progettato per essere un “ottimo amante”. L’équipe che attualmente sta lavorando all’esercito di amanti da mettere sul mercato, però, pensa ai vantaggi che, nel complesso, gli amplessi del futuro potranno garantire. 
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