L'impero colpisce ancora:
tengono banco gli antichi romani

L'impero colpisce ancora: tengono banco gli antichi romani
di Mauro Anelli
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Sabato 24 Agosto 2013, 18:44 - Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 16:26
Tra i tanti titoli presentati alla Fiera del videogioco di Colonia che accompagneranno l'uscita delle due nuove console di Sony e Microsoft, suscita curiosit l’attenzione dedicata alla Roma imperiale e ai suoi protagonisti storici. È il caso di “Ryse, son of Rome”, videogames prodotto dalla società tedesca Crytek. La casa di produzione che prende il nome dal suo primo gioco di successo, Farcry, ha messo al lavoro su questo progetto i suoi seicento dipendenti provenienti da 36 diversi paesi per tentare di dire la sua in un settore che ha visto brillare i successi di blockbuster come “Assassin's Creed” e “God of War”. Il genere funziona probabilmente perché offre agli amanti dei combattimenti hard core una trama e un sostegno scenografico meno monotono delle migliaia di titoli sparatutto. È evidente che qualsiasi esperto di storia rabbrividisce agli sfondoni e agli adattamenti brutali che fatti e personaggi hanno subito nella sceneggiatura, ma è pur vero che la spettacolarizzazione del genere ha trovato una salda spalla nell'industria cinematografica e delle serie tv.



VENDETTA E ONORE

La trama di Ryse vede impegnato Marcus Titus, un soldato romano che, dopo aver assistito allo sterminio della sua famiglia, decide di vendicarsi partendo per la Britannia con il suo esercito. La storia si dipana tra sanguinose battaglie e scontri corpo a corpo, armati di daga, lancia e scudo. Sorvolando sullo stile dei combattimenti che ricordano più le tecniche di Batman che quelle di un soldato romano, la trama ricorda inevitabilmente le gesta dell'inossidabile Gladiatore interpretato da Russell Crowe, che non perde il suo appeal a 13 anni dalla sua uscita, o, per restare al recente passato, la saga tv di Spartacus che ha entusiasmato il pubblico americano assetato di sangue e sesso in salsa capitolina.



SEDUZIONE IMPERIALE

Insomma, la città eterna seduce dalla nascita dei videogames con circa 48 titoli dedicati dal ’92 a oggi, ed attrae soprattutto gli aficionados dei giochi di strategia per Pc. Pianificare battaglie d’altronde era un must dell’impero. Schierare testuggini, allestire campi e gestire le guerre diventa un passatempo da tavolo che non passa di moda e che verrà riproposto da Total War Rome II, in uscita il 3 settembre. La SEGA ha orgogliosamente annunciato che i preordini sono sei volte superiori ai capitoli precedenti della serie, per quella che promettono essere la più grande campagna di guerra in tempo reale che si sia mai vista in un gioco. In scena va il generale Silanus che deve affrontare i sanniti sullo sfondo delle macchinazioni politiche del Senato Romano e le lotte intestine tra le famiglie patrizie. Il giocatore potrà far muovere migliaia di soldati sul campo decidendo se far tornare la Repubblica agli antichi fasti oppure instaurare una tirannia cambiando gli eventi imparati a scuola.



LA MODA ITALIANA

Ma non sono solo le imprese epiche di gladiatori e centurioni a conquistare giocatori con il pallino della storia. Assassin's Creed, arrivato al suo quarto episodio, ha sfruttato ampiamente le location italiane come Roma, Firenze e Venezia, cercando di curare l’attendibilità storica assoldando numerosi esperti che certificassero la corrispondenza dei fatti realmente accaduti e la rappresentazione grafica dei luoghi scelti. Anche in questo caso, il successo del gioco ha ispirato la serie tv “Da Vinci's Demons” in onda sui canali satellitari, con il giovane inventore toscano trasformato in un genio sregolato e libertino. D’altronde, il vizio di reinterpretare storia e mitologia da parte degli americani ha fatto danni decisamente più evidenti. È il caso del muscolare Kratos protagonista di “God of War”, che passa la sua vita virtuale a prendere a calci gli dei greci. Le sue imprese hanno dato impulso a film come Immortals, La furia dei Titani, Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo, dove l’epica greca paga pegno agli effetti speciali e i protagonisti somigliano agli eroi Marvel. Ma non dimentichiamo che negli anni 60 anche a Cinecittà si faceva combattere Totò contro Ercole e si spediva Ursus a combattere nella Terra del fuoco.
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