Paolo Nespoli aggancia la navetta Dragon alla stazione spaziale Le riprese della Nasa

Paolo Nespoli aggancia la navetta Dragon alla stazione spaziale Le riprese della Nasa
di Paolo Ricci Bitti
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Mercoledì 16 Agosto 2017, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 18:52
Agganciata: Paolo Nespoli ha collegato la navetta Dragon di SpaceX alla Stazione spaziale internazionale con il braccio meccanico lungo più di 15 metri. Con l'aiuto dell'americano Jack Fisher, l'astronauta italiano ha manovrato il Canadarm dalla cupola, la bovindo "made in Italy" più spettacolare della Storia che permette agli inquilini dell'Iss una vista a 360 gradi. Le operazioni sono iniziate alle 11.30 e sono terminate alle 12.52: uno scenario, questo dell'attracco in orbita, che ogni volta riporta alle visioni di Kubrik in 2001 Odissea nello spazio accompagnate dal valzer di Johann Strauss. E chi lo dice che Nespoli, con un filo di volume in sottofondo rispetto al ronzio incessante dei macchinari dell'Iss, non abbia "messo su" il Bel Danubio blu?   



L'operazione, per quanto già effettuata numerose volte e con differenti navette e per quanto assistita dalla tecnologia, è particolarmente delicata per il valore della navetta e soprattutto del materiale che trasporta, ovvero i rifornimenti per l'Iss e i kit con gli esperimenti: spedire in orbita un chilogrammo di merce costa fino a 20mila dollari. Gli astronauti dell'Agenzia spaziale europea e dell'Agenzia spaziale italiana, come Paolo Nespoli, sono considerati particolarmente adatti a queste attività grazie al lungo addestramento affrontato nei due anni precedenti ogni missione.

IL LANCIO E L'ATTERRAGGIO DEL PRIMO STADIO DEL FALCON



La navetta è stata lanciata lunedì dalla base di Cape Canaveral e trasporta sulla Stazione Spaziale, per conto della Nasa, rifornimenti, materiali per gli esperimenti scientifici e trenta coppette di gelati, attese soprattutto dall'americana Peggy Whitson, che si trova a bordo dal novembre scorso.

Il volo, realizzato dall'azienda di Elon Musk per conto della Nasa, porta agli astronauti rifornimenti e materiali scientifici, compresi sette esperimenti della missione Vita dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). «Impacchettati» a bordo della capsula Dragon ci sono i materiali per l'esperimento Perseo, (video) messo a punto da Università di Pavia e Thales Alenia Space: una sorta di abito spaziale, una giacca che contiene acqua per proteggere gli astronauti dalle radiazioni cui sono esposti nei lunghi viaggi e, in futuro, su basi lunari o marziane.

C'è anche Aramis, della Thales Alenia Space: un'app che usa la realtà aumentata per aiutare gli astronauti a organizzare il carico all'interno di un cargo. È a bordo anche In-Situ, dell'università di Bologna, che misura dei biomarcatori dello stress.
Pronti a raggiungere la Stazione Spaziale anche i quattro esperimenti di biologia: Corm, dall'università di Firenze, che studia gli effetti della microgravità sulle cellule della retina; Nanoros, dell'Istituto Italiano di Tecnologia, studia stress ossidativo; Myogravity, dell'università 'G. d'Annunziò di Pescara, studia gli effetti della microgravità sui muscoli; Serism, del Campus BioMedico di Roma, studia come la microgravità modifica il metabolismo delle ossa.



IL FUTURO
Potrebbe essere l'ultima della sua generazione, la navetta Dragon della SpaceX destinata alla Stazione Spaziale Internazionale per essere agganciata grazie alle manovre dell'astronauta Paolo Nespoli.

L'azienda privata americana che collabora con la Nasa per almeno 20 voli commerciali entro il 2019 sta infatti pensando al futuro con la nuova versione della navetta cargo, destinata a sei voli supplementari entro il 2024. Nel frattempo avanzano a grandi passi anche i progetti per il turismo fra le stelle. Ancora SpaceX del patron delle auto elettriche Tesla, il visionario Elon Musk, ha annunciato che intende inviare sulla Luna i primi due turisti spaziali entro la fine del 2018. I due fortunati non atterreranno sul satellite della Terra, ma potranno orbitare intorno alla Luna per poi far rientro sul nostro pianeta. Si chiama invece Falcon Heavy ed è il razzo, sempre di SpaceX, oramai la quarta compagnia privata Usa per valore, che potrebbe portare per la prima volta un equipaggio su Marte. Il lancio inaugurale è previsto per novembre, come ha annunciato lo stesso Musk su Twitter. Falcon Heavy è una versione potenziata di Falcon 9, il vettore 'affittatò dall'agenzia spaziale americana per i rifornimenti alla Stazione spaziale internazionale e per portare in orbita satelliti commerciali. Ad investire sul turismo spaziale anche il magnate Richard Branson, proprietario di Virgin e Virgin Galactic, che ha progetti di voli commerciali. Anche a partire dall'Italia. Qualche mese fa ha raggiunto un accordo con la torinese Altec per un 'gatè italiano per i turisti spaziali entro il 2020. Il protocollo di intesa prevede di creare nel nostro Paese uno spazioporto dal quale potrà decollare la SpaceShipTwo con a bordo sei turisti e due membri dell'equipaggio. Per il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston, potrebbe concretizzarsi fra il 2021 e il 2022 la realizzazione di uno spazioporto in Italia per i voli del futuro, da quelli suborbitali capaci di collegare Roma e New York in un'ora fino al turismo spaziale. «La costruzione di uno spazioporto in Italia - ha detto - è prevista nell'ambito di un accordo firmato con la Virgin Galactic e il luogo che lo ospiterà è ancora da definire».
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