I finlandesi confidano comunque che, questa volta, la commissione non metta altri ostacoli alla fusione con Inoxum, in quanto, fra l'altro, in questo modo si viene a formare il quarto competitore europeo che l'Antitrust aveva richiesto.
«Dalle prime notizie risultano confermate tutte le perplessità sulla commissione europea sua incapacità di vigilare sulla voracità finanziaria della Germania», ha sostenuto Rita Castellani, docente di Economia, che ha seguito fin dalle prime battute la vicenda.
«Che la questione Ast non riguardasse i problemi di produttività del sito - ha proseguito Castellani - ma che scontasse una crisi di regolazione e proprietaria era chiaro sin dall'inizio. C'è da chiedersi ora se il governo italiano sia in grado di mettere in campo la sua tanto sbandierata autorevolezza europea per salvaguardare il futuro di uno dei siti produttivi più importanti del paese. Da istituzioni e rappresentanze locali, ancora ieri perse dietro alla richiesta di ammortizzatori sociali, ci aspettiamo francamente poco».