Candidature Pd, scoppia la guerra del sale: Bocci, Cardinali, Leonelli

Leonelli, Cardinali, Bocci
di Federico Fabrizi
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Venerdì 19 Gennaio 2018, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 16:40
PERUGIA - Plaf. La frittata è fatta. Nel Pd è scoppiata la guerra del sale. A Perugia la rissa sulle candidature è arrivata al punto di non ritorno. Si rischia di arrivare alla conta nell’assemblea cittadina per pesare le forze in campo: Bocci, Cardinali, Leonelli. Col povero segretario cittadino Polinori che corre il pericolo di restare schiacciato nel mezzo.
La rogna esplode nel giorno in cui il vicesegretario del Pd Maurizio Martina arriva a Perugia per inaugurare la nuova sede regionale del partito in via Bonazzi. Trasloco obbligato dopo la decisione della fondazione Pietro Conti (erede dei Ds) di vendere l’appartamento in piazza Matteotti: lì resterà solo uno spazio per la segreteria cittadina. Per la cronaca, in via Bonazzi il Pd pagherà circa 1500 euro di affitto mensile coperti con le quote versate dai consiglieri regionali. A proposito di candidature, ieri Maurizio Martina se l’è cavata con diplomazia: «C’é un gruppo dirigente e persone che in questi anni hanno lavorato tanto e bene... questo è un territorio cruciale». La realtà è che la sfera ha preso a correre giù lungo il piano inclinato dopo l’accelerata data ad inizio settimana dal neo segretario cittadino Paolo Polinori: «È emersa una valutazione positiva del lavoro svolto dai parlamentari di Perugia Valeria Cardinali e Gianpiero Bocci... il segretario regionale Giacomo Leonelli saprà farsi garante di quanto emerso dal territorio». Tradotto: Bocci e Cardinali candidati all’uninominale a Perugia tra Camera e Senato. Leonelli dica di sì. Stop. Il messaggio è stato messo nero su bianco da Polinori in una nota alla vigilia della riunione della segreteria cittadina che doveva discutere proprio di candidature. Ma come? Bocci non doveva andare nel collegio di Foligno? Apriti cielo, in poche ore si passa alla rissa.
Così i bocciani e gli orlandiani di stretta osservanza “Cardinali” si ritrovano costretti a smentire l’accusa di aver forzato la mano a Polinori. Sul piede di guerra ci sono i leonelliani, decisivi a novembre nell’elezione dello stesso Polinori alla guida del partito in città e tagliati fuori dal prof di economia in un momento tanto importante. Loro fanno pesare il record di preferenze raccolte da Leonelli alle regionali del 2015 tra Perugia e il Trasimeno, esattamente nel perimetro del collegio 1 della Camera. E pesa nel gioco anche l’ipotesi di un patto Giacomo Leonelli - Alessia Dorillo. Sarebbe lei, punto di riferimento del partito nel Trasimeno, prima dei non eletti alle regionali del 2015, la fortunata destinata ad entrare a Palazzo Cesaroni in caso di trasloco in Parlamento di un consigliere regionale Pd. Come se ne esce? Ieri i pontieri hanno lavorato nel tentativo di ricucire lo strappo, ma è andata maluccio. La segreteria cittadina è spaccata: la metà chiede di sondare anche la disponibilità di Leonelli a candidarsi, ma l’idea non piace agli altri, in particolare ai bocciani. Avanti a oltranza con le riunioni della segreteria: per tentare di evitare la conta nell'assemblea cittadina.
Altro fronte: a Terni per ora via libera a Gianluca Rossi.
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