Covid, altri 7 morti. Ricoveri ordinari, la metà no-vax o asintomatici con altre patologie. L'Umbria resta bianca

Covid, altri 7 morti. Ricoveri ordinari, la metà no-vax o asintomatici con altre patologie. L'Umbria resta bianca
di Fabio Nucci
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Sabato 22 Gennaio 2022, 08:35

PERUGIA Continua la discesa dei ricoveri Covid ordinari, in linea col trend della curva epidemica, e restano sotto controllo le terapie intensive. Elemento che “trattiene” l’ Umbria in fascia bianca con la Cabina di regia che dal 14 al 20 gennaio ha certificato una saturazione all’8,7%. Resta ingombrante il carico in area medica la metà legato a pazienti ricoverati per altre patologie o da no vax in semi-intensiva. Intanto, mentre si contano altri sette decessi, la curva epidemica sembra approssimarsi al “plateau”, uno zoccolo duro alimentato da circa 2mila contagi al giorno.
I 2.211 positivi scoperti giovedì, per il quarto giorno mantengono la media mobile intorno a 1.970 casi giornalieri, mentre sul lato dell’incidenza si registra un lieve incremento: da martedì a giovedì (giorni cui si riferiscono i positivi certificati) è passata da 1.576,2 e 1.593,6 casi per 100mila abitanti. Nella settimana 14-20 gennaio, la Cabina di regia l’ha calcolata a 1.583,7: si tratta di uno dei tre indicatori decisionali che regolano l’assegnazione dei colori alle regioni. Gli altri sono la saturazione delle aree mediche, al 30,5% e delle terapie intensive che giovedì era all’8,7%. Un dato che aveva anticipato l’assessore regionale Luca Coletto, parlando di 127 posti letto critici totali attivi o attivabili nella regione. Già ieri, considerando l’ingresso di un nuovo paziente, i posti letto occupati sono saliti a 12 con 9,4% di saturazione, di poco sotto la soglia critica (10%) che farebbe scattare il cambio di colore.
Il carico delle aree mediche, composte da pneumologia, medicina generale e semi-intensive, è stato analizzato da Fadoi Umbria, la Federazione dei medici internisti, in un’apposita rilevazione. Ieri mattina figuravano 196 pazienti ordinari, ma si calcola che il 30% sia entrato in ospedale per altre patologie. «Questo crea alcuni problemi di sovraccarico ai pronto soccorso e ai reparti dedicati per il virus – spiega il presidente Lucio Patoia - ma ancora gestibili con l’attuale organizzazione e la capienza prevista dall’assessorato alla Sanità». Si tratta di pazienti asintomatici al SarsCov2 che nell’85% dei casi sono vaccinati con tre dosi e che probabilmente non avrebbero mai saputo di aver contratto (o ricontratto) il virus. Il sondaggio rivela inoltre che il 25% dei degenti collocati in reparti di tipo medico sono in condizioni gravi e in terapia semi intensiva. Di questi, il 70% non è vaccinato e il 30% ha ricevuto la seconda dose sei mesi fa e presenta altre patologie associate. «Anche i dati umbri confermano l’importanza della vaccinazione nel proteggere dall’evoluzione grave della malattia da Sars-Cov-2 anche, in larga misura, dal contagio», aggiunge Patoia che dirige la struttura complessa di Medicina interna all’ospedale di Foligno. L’attuale ondata ha messo a ferro e fuoco i reparti di medicina interna che si fanno carico anche di pazienti positivi con patologie specialistiche diverse. «Necessitano di trattamenti che solo la competenza multidisciplinare dell’internista è in grado di approcciare in un unico reparto, con la consulenza degli altri specialisti. Una flessibilità professionale da valorizzare mentre alcuni continuano a scambiare questa capacità di approccio con genericità professionale e il loro lavoro è sostenuto in condizioni di organici sottodimensionati». Intanto, a proposito di reparti ordinari, il Comune di Marsciano chiede che la riattivazione di posti letto Covid all’ospedale Pantalla “non comprometta il ritorno alla normale operatività di tutta la struttura”. Da oggi invece riapre, 7 giorni su 7, l’Usca di Orvieto. La decisione, tempestiva, dopo la diffida che un medico perugino, rappresentato dall’avvocato Nunzia Parra, ha inviato una settimana fa circa al direttore Massimo Marchino.

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