Serve non solo un Istituto Tecnico Superiore, un Its, ma anche una Fondazione Its da realizzarsi nella Conca. Sono questi i due cardini indispensabili per assicurare un futuro a Terni e per far uscire la città dal suo campare di area di crisi complessa e di cassa integrazione. A lanciare l'appello è stato Giuseppe Croce, docente di economia all'Università la Sapienza di Roma, nel corso del convegno organizzato dal Pd ternano proprio sull'importanza «dell'Its come strumento formativo indispensabile per lo sviluppo del territorio».
Non ha usato mezzi termini il docente ternano: per lui avere dei corsi di Its a Terni, come espansione della Fondazione Its perugina significherebbe perdere un treno che non ripasserà e continuare una politica di accentramento regionale che mortifica Terni.
«Il Pnrr ha investito per gli Istituti Tecnologici Superiori risorse eccezionali per cui, per realizzarlo a Terni, non ci sarebbero costi, ma solo benefici per i giovani e per le imprese locali», dice Croce.
«Dove erano le associazioni imprenditoriali, che lamentano una mancanza di coordinamento tra scuola e mondo del lavoro; dove erano i sindacati, che raccolgono i cocci dopo che i danni sono ormai arrivati, dove erano gli Enti Locali? Perché i sindaci di Terni, Narni, Amelia non si attrezzano per creare le opportunità per far nascere a Terni una Fondazione Its?», ha chiesto Croce.
Che i tecnici formati dagli Its servano lo ha testimoniato anche Mauro Franceschini presidente della Confartigianato Terni. «Le imprese si sono trovate in uno strano disagio appena si è intravista la ripresa non si è trovato personale specializzato. Bisogna ricordare che Terni anche se ha la presenza di molte multinazionali è anche un territorio in cui il 95 per cento delle aziende hanno meno di dieci dipendenti. Serve quindi una formazione specifica, mirata per le particolari esigenze di queste realtà», ha precisato il presidente.