Il nuovo prelievo non sostituisce l’abituale bollo, ma si aggiunge ad esso sia pure una volta sola nella vita dell’auto, all’atto della prima immatricolazione, ponendosi come una vera e propria misura punitiva per quegli automobilisti che decidono di acquistare auto definite inquinanti. L’arcano è presto svelato: sono la maggior parte delle auto in listino a superare la soglia oltre la quale scatta l’antipatico prelievo, e non solo quelle di lusso o di grossa cilindrata! E’ già iniziata, dicono, la corsa alla immatricolazione entro il 28 febbraio 2019 con i venditori di auto molto presi nel promuovere le vendite, sventolando la leva fiscale pari al vantaggio della tassa da pagare dal 1 marzo. La verità, invece, è un’altra: il nuovo prelievo genererà così tanta confusione da rallentare la propensione all’acquisto della amata automobile, anche perché le case automobilistiche si stanno attrezzando modificando la tecnologia delle auto in listino. E allora? Vedrete che il mercato per un periodo si fermerà con tutte le conseguenze che ne derivano, anche in termini di diminuzione delle entrate per il rapace Stato.
Il bello è che qualcuno aveva anche dato per certa l’abrogazione del superbollo sulle auto con motori potenti! Non è il caso di fare sterile polemica, ma vale la pena di sottolineare che, indipendentemente dalla “fede” politica di chi ha proposto un tale provvedimento, la sostanza e gli effetti non gli dovevano sfuggire. Leggevo in questi giorni dei vecchi numeri di Quattroruote: che l’automobile sia sempre stata usata per far cassa è una abitudine risalente e inveterata dei nostri politici. Mazzocchi già nel 1962 scriveva sulla autorevole rivista che l’auto va difesa da tasse assurde, così come è assurdo che il politici “non si rendono conto dei costi e delle conseguenze psicologiche e materiali che hanno certe tasse sui cittadini e sulle industrie”. Cari cittadini automobilisti, non ci sarà sfuggito che l’ecotassa è niente altro che un incentivo a tenersi l’auto vecchia ed inquinante? Forse che sì forse che no. Meditate.
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