Orvieto, allarme sicurezza
«Escalation di furti, agenti all'angolo»

Orvieto, allarme sicurezza «Escalation di furti, agenti all'angolo»
di Vincenzo Carducci
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Venerdì 19 Gennaio 2018, 18:25
ORVIETO Forze dell'ordine con le armi spuntate, cittadini impauriti e rassegnati. L'escalation di furti nell'Orvietano che non sembra arrestarsi mette la città di fronte allo specchio di un Paese in cui le oasi felici non esistono più e gli interventi strutturali in termini di sicurezza appaiono non più rinviabili. «Perché si potranno intensificare i controlli come peraltro si sta facendo ma i delinquenti li fermano le leggi e la certezza della pena che invece in Italia non c'è», denuncia il segretario nazionale del sindacato di polizia Consap, Stefano Spagnoli. Insomma è la «diffusa consapevolezza di impunità» che rafforza più di ogni altra cosa i malviventi nello scontro con le forze dell'ordine, sempre di meno e sempre più anziani.
LE CIFRE
In tutta Italia la carenza di organico è di 45mila unità, 20mila solo nella polizia, «che si ripercuote pure nell'Orvietano prosegue Spagnoli dove rispetto a 20 anni fa c'è il triplo del lavoro, anche per le attività connesse a un'immigrazione senza controllo, e la metà degli uomini». L'età media degli agenti in servizio in provincia di Terni è di 49 anni, seconda in Italia solo a quella di Rieti e Udine (50). «Ma il problema vero continua il segretario nazionale è che per via delle maglie larghe della legge non possiamo garantire che quando saranno presi questi ladri, perché li prenderemo, due giorni dopo non siano di nuovo liberi di sfuggire al processo o di ricominciare a delinquere». Tutto ciò si riversa sui cittadini sempre più scoraggiati. Il 15-20%, anche sul territorio, secondo il sindacato non denuncia nemmeno più i furti o perché pensa che non serva a niente o per paura di ritrovarsi davanti colui che ha denunciato.
LA PROPOSTA
E intanto la paura e la psicosi dilagano. In questi giorni le segnalazioni alle forze dell'ordine di auto o persone sospette si sono moltiplicate a volte anche diffondendo notizie false, come quella circolata ieri di due donne, armate, che si sarebbero finte ispettrici dell'Asl per entrare nelle case. «Meglio una telefonata in più che una in meno dice Spagnoli e attenzione a diffondere notizie personali in giro e sui social network perché bande di questo tipo hanno sentinelle sul territorio». Martedì prossimo ci sarà una riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza e Spagnoli mette sul tavolo, anche per la politica, una proposta. «Riportare a Orvieto uffici distaccati di procura e tribunale, la chiusura è stato un danno enorme per i tempi della giustizia e per la sicurezza».

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